Addio carta igienica, inquina troppo per poterla produrre ancora: adesso dovremo pulirci solo con questi | Sparirà dal commercio

Carta igienica

Carta igienica addio illustrazione (Canva foto) - www.insolenzadir2d2.it

Addio carta igienica? I bagni del futuro potrebbero sorprenderci, quella che usiamo adesso inquina troppo!

Da oggetto quotidiano a potenziale nemico dell’ambiente, la carta igienica è finita nel mirino delle discussioni sul clima e sulla sostenibilità. Un oggetto così semplice, apparentemente innocuo, che rischia di scomparire dalle nostre case per motivi che vanno ben oltre il comfort. La notizia ha iniziato a circolare con toni preoccupati: potrebbe essere arrivato il momento di dire addio al rotolo.

Immagina un futuro non troppo lontano in cui entrare in bagno significhi adattarsi a nuovi strumenti, nuovi gesti, nuove abitudini. Niente più rotoli appesi accanto alla tazza, ma soluzioni che, per molti, suonano ancora strane o “troppo alternative”. L’idea che la carta igienica venga bandita per ragioni ambientali sta già facendo discutere, dividendo l’opinione pubblica e generando un misto di curiosità e timore.

Del resto, quante volte ci siamo soffermati a riflettere su quanto consumiamo ogni giorno, anche in bagno? Ogni piccolo gesto, anche il più intimo, ha un impatto. E ora questo impatto è diventato talmente rilevante da mettere in discussione l’esistenza stessa di un prodotto che diamo per scontato. L’idea che possa sparire dal commercio non è più fantascienza, ma una possibilità concreta.

Ci si chiede quindi: con cosa ci puliremo, se davvero la carta igienica non sarà più prodotta? Si parla di materiali diversi, di tecnologie alternative, ma anche di un cambio culturale che potrebbe stravolgere le nostre abitudini quotidiane. La questione ambientale non fa sconti, nemmeno tra le mura del bagno.

Perché la carta igienica è diventata un problema

Secondo un’analisi riportata da Euronews e approfondita da Greenopoli, un europeo medio consuma circa 20 kg di carta igienica all’anno. La produzione di questa carta implica deforestazione, consumo eccessivo di acqua ed energia, oltre all’impiego di sostanze chimiche altamente inquinanti. Tutto questo ha spinto esperti e ambientalisti a chiedersi se non sia il caso di dire basta.

Come evidenzia Giovanni De Feo, docente e fondatore di Greenopoli, servono azioni quotidiane concrete per ridurre l’impatto ambientale. In quest’ottica, la carta igienica rischia di diventare un simbolo di spreco non più sostenibile. Greenopoli suggerisce una riflessione profonda sulle nostre scelte, anche le più personali.

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Carta igienica The end illustrazione (Canva foto) – www.insolenzadir2d2.it

Le alternative che potrebbero sostituirla

Dunque sì, potrebbe davvero sparire dal commercio. Al suo posto si fanno strada soluzioni come bidet, doccette igieniche e carta lavabile in tessuto. Quest’ultima, realizzata in cotone o bambù, si lava e si riutilizza, abbattendo i rifiuti. Le doccette igieniche sono già diffuse in molti Paesi e stanno conquistando anche l’Europa.

L’obiettivo non è solo ecologico, ma anche culturale: abbandonare l’usa e getta in favore di pratiche più consapevoli. Secondo Greenopoli, queste alternative rappresentano un primo passo verso un futuro in cui anche il bagno diventa uno spazio sostenibile. E se il rotolo dovesse davvero sparire, forse non sarà un male.