Star Wars è un’opera universale che abbraccia varie tematiche, comuni soprattutto con i tempi in cui viviamo. La guerra, il bene e il male, il rapporto tra genitori e figli; come tutti sappiamo c’è molto di più che la Forza e le spade laser in questa saga leggendaria. La grande tradizione di tematiche nobili continua nella nuova trilogia, la quale fino a questo momento ci ha dato intense emozioni con il Risveglio della Forza.
Sicuramente esse saranno destinate ad aumentare nei due restanti film della saga, a cominciare da The Last Jedi. Molto probabilmente saranno i protagonisti Rey e Kylo Ren a giocare un ruolo chiave all’interno delle ampie vicende corali.
La realtà che plasma la fantasia
Soprattutto il personaggio di Ben Solo è coinvolto ad alti livelli all’interno di una guerra dove ha già tradito i propri ideali e rinnegato la propria famiglia. Una tematica non certo nuova nella storia del cinema, ma sempre di grande impatto emotivo. Kylo Ren ha ucciso il suo stesso padre, sacrificandolo sull’altare della propria conversione ad un ideale che lui ritiene al di sopra di tutto. La retorica di Snoke e il suo carisma, potrebbero aver fatto in modo che il giovane si sia unito alla sua causa di fanatici, quali sono quelli che rimpolpano le file del Primo Ordine. In Episodio VII, infatti, i soldati e gli ufficiali di questa forza sono dipinti proprio come idealisti pronti a tutto per la loro malvagia causa; indottrinati al solo scopo di perseguire la distruzione della Nuova Repubblica.
Quale che sia il vero obiettivo di Snoke, tutto questo non può non ricordare da vicino, il moderno concetto di terrorismo o, in generale, un certo tipo di fanatismo messo in campo da alcune forze politiche dalle tendenze estreme. Una somiglianza che prende molti livelli della narrazione, e come citato precedentemente, anche il personaggio di Ben Solo.
Il pericolo degli assolutismi
L’attore Adam Driver ha avuto occasione, durante un’intervista al settimanale GQ, di toccare l’argomento, parlando di Kylo Ren e della sua evoluzione. Queste sono state le sue parole:
“Ha veramente senso quanto possa essere immaturo [Kylo ndr.]. Lo puoi vedere sui nostri governanti e nella politica. Hai dei leader mondiali che immagini o speri o preghi che vivano secondo un qualche alto codice etico. Ma tutto va a finire nel loro sentirsi sbagliati o non amati e nella loro voglia di approvazione. Abbiamo parlato molto di terrorismo [con J.J. Abrams e Rian Johnson ndr.]. Hai della gente giovane e profondamente compromessa da un’educazione a senso unico che pensa per assoluti. Questo è molto più pericoloso dell’essere malvagi. Kylo pensa che ciò che sta facendo sia completamente giusto e questa, per il mio pensiero, è la parte più spaventosa.”
Insomma, si ritorna, a parte i dovuti riferimenti alla realtà, alla classica visione del lato oscuro e della vecchia filosofia sith. Anche se Kylo Ren, lo ricordiamo ancora, non è un sith, la nuova filosofia del lato oscuro che sembra avvolgere i cavalieri di Ren e il Primo Ordine riprende il concetto della visione assoluta della verità. Pericolosa proprio perchè non lascia spazio all’altro e al suo pensiero.
Nell’attesa di guardare al destino di Ben Solo, non possiamo che ribadire ancora una volta l’enorme potere educativo che un’opera come Star Wars possa avere per le menti più giovani, mostrando loro i danni di un pensiero come quello degli antagonisti della saga.