La verità su The Last Jedi – Prima parte
Questo articolo è volto a chiarire molti aspetti del nuovo Episodio di Star Wars che non sono stati colti, o che sono stati travisati e male interpretati dalla maggior parte del pubblico, alzando così un polverone tra i fan di Star Wars, secondo me, assolutamente ingiustificato. Io ho letteralmente amato Episodio VIII. È stato un capitolo diverso, un’innovazione rispetto al solito, ma soprattutto un grande film in cui emergono tematiche importantissime di Star Wars.
Queste erano sempre presenti negli altri film, ma mai erano state approfondite così come in questo capitolo. La pellicola, per la sua natura sta dividendo il pubblico, anche se questo, alla luce di quanto esporrò, è paradossale.
Film che mal interpretato può essere stato (semicit.)
La cosa veramente triste, però, è che pare che in pochi lo abbiano veramente capito. E la cosa mi dispiace molto perché questo film, come nessun altro film della saga, seppur con toni abbastanza diversi, ha saputo portare alla luce il vero filo conduttore di Star Wars. Io credo che The Last Jedi abbia segnato in maniera grandiosa l’inizio della svolta per chiudere il cerchio tra tutti i film di Star Wars (o almeno quelli incentrati sulle vicende della famiglia Skywalker). Per comprendere questo aspetto, bisogna un attimo distaccarsi dalle scene singole, da cosa ci saremmo aspettati di vedere, e considerare invece questo ottavo capitolo della saga nella sua totalità. L’articolo sarà diviso in due parti: PARTE 1: RIFLESSIONI GENERALI SUL FILM; PARTE 2: CHIARIMENTI E COMMENTI. Da ora in poi saranno presenti tantissimi SPOILER importanti su The Last Jedi, dunque consiglio la lettura solo in caso abbiate già visto la pellicola.
Riflessioni generali sul film
Faccio una premessa: se la trilogia originale ci mostrava Star Wars come “la storia di Luke”; poi con l’aggiunta della trilogia prequel il tutto veniva ad essere inteso come “la storia di Anakin”; ora con questa trilogia io mi sento di dire che Star Wars nel suo complesso è “la storia degli Skywalker e della Forza“.
Innanzitutto voglio mettere le mani avanti sulla prima critica che si fa a questo film, ovvero che si è distaccato troppo dalla storia originale e che quindi Episodio IX sarà alla stregua di uno spin off: non è infatti vero che questo film trancia ogni collegamento col passato. Leia (intesa come personaggio) è ancora viva, ci sono sempre anche R2-D2 e C3PO ed è presente anche (e soprattutto) Kylo Ren, il quale fa Solo “solo” di cognome, ma di fatto è il discendente di Anakin, dunque uno Skywalker. Ha in sé l’eredità degli Skywalker.
Una naturale evoluzione
Quindi, nonostante Luke sia morto, non è vero che ora ci troviamo con un Episodio IX senza legami con i precedenti, come qualcuno asserisce. La famiglia Skywalker c’è ancora (e non dimentichiamoci poi che Anakin esiste come fantasma di Forza, e a questo proposito sono davvero convinto che lo vedremo nel prossimo film).
Concentriamoci ora sulla Forza e su Rey. Come non mai essa è presente nel film; ne è quasi la protagonista, balzando agli occhi anche dello spettatore più disattento. E lo fa in un modo davvero inedito per Star Wars, approfondendo finalmente, in modo magistrale, la tematica dell’Equilibrio.
Ci troviamo di fronte alla naturale svolta epocale nel modo di concepire la Forza nella Galassia Lontana Lontana; svolta che, in effetti, era partita in maniera sottile già da Episodio I con Anakin, il Prescelto che avrebbe portato Equilibrio nella Forza, e dall’occhio lungo che ebbe in questo il grande Qui-Gon Jinn, vero e proprio deus ex machina di tutta la saga, il quale aveva capito tutto fin dall’inizio sulla questione dell’Equilibrio della Forza.
Portare equilibrio nella forza
Ma che cos’è questo Equilibrio? I Jedi, seguaci della Luce e rispettosi di un severissimo Codice che chiudeva ogni forma di oscurità, erano erroneamente convinti che Equilibrio significasse l’estinzione dei Sith, i seguaci dell’Oscurità. Secondo loro Anakin sarebbe stato colui che avrebbe distrutto i Sith e riportato la pace nella galassia e dunque l’equilibrio. Ma questo appunto era concettualmente sbagliato, siccome l’assenza di Oscurità non è di certo un equilibrio, e questa loro convinzione li ha portati alla rovina, come ricorda Luke in questo episodio e come ben sappiamo noi tramite i Prequel e The Clone Wars.
Equilibrio significa solo due cose: o la parità tra Luce ed Oscurità o l’assenza di entrambe. E in effetti Anakin farà poi proprio questo in Episodio VI: grazie a Luke, che ebbe la funzione di “catalizzatore del Lato Chiaro” per suo padre, risorse dall’oscurità e uccise l’Imperatore (Lato Oscuro) e sé stesso (Lato Chiaro), lasciando il conteggio a zero e dunque portando Equilibrio.
Per quanto riguarda Luke, invece, egli fu il primo Jedi vivente a cogliere questo aspetto, riuscendo a sconfiggere il padre grazie ad una fugace tentazione del lato oscuro, per poi riuscire a fermarsi in tempo resistendo alle lusinghe di Palpatine: una vera e propria svolta epocale. Un atto ripetuto poi da Rey in Episodio VII quando sconfigge Kylo Ren con la stessa modalità. Luke dunque, dopo quel momento, fu l’ambasciatore dell’Equilibrio portato da Anakin: capendo il segreto di tutto, fondò una scuola Jedi del tutto nuova, come gli suggerì Yoda, basata sull’Equilibrio tra i due lati, affinché non venissero ripetuti gli errori dei vecchi Jedi.
Poi però sorse un problema: Ben Solo. Un discendente di Anakin che aveva una naturale predisposizione verso il lato oscuro sempre crescente in lui, uno squilibrio. Squilibrio che Luke non seppe gestire e lo mandò in crisi tanto da fargli passare nella mente per un attimo il pensiero di uccidere Ben a sangue freddo.
La Forza è potente in te
Una volta perduto Ben, si colpevolizzò del passaggio al Lato Oscuro e della distruzione della sua accademia da parte del nipote, e per lo shock si autoesiliò su Ahch-To chiudendosi alla Forza, come detto da Rey. Questo atto lasciò la Forza squilibrata verso il Lato Oscuro. Ecco che allora adesso in The Last Jedi entra in gioco la vera protagonista di Star Wars, filo conduttore di tutti i film: La Forza. Capiamo infatti una cosa importantissima: essa tende sempre ad autoequilibrarsi col tempo. Dopo aver essa stessa concepito Anakin, il Prescelto, per portare l’Equilibrio, ora a causa di un nuovo squilibrio essa ha provveduto a bilanciare di nuovo le cose in un modo diverso, risvegliando la componente chiara in un essere casuale: Rey. Una ragazza qualsiasi. Come afferma Snoke infatti:
“Sentendo l’oscurità crescere dentro di te [Kylo Ren] sentivo anche il tuo equivalente nella luce crescere a sua volta. Skywalker, pensavo. Sbagliando.”.
Non serve quindi che Rey debba essere per forza una figlia d’arte, come tutti pensavamo. La Forza non è infatti prerogativa dei Jedi, come dice saggiamente Luke in questo episodio. Tant’è che, se pensiamo alla trilogia prequel, essa scelse una madre umilissima per partorire il Prescelto Anakin, non una Magistra Jedi. Ora ha scelto di “risvegliarsi” in un’altra donna umile, Rey. Il tutto quindi quadra, e anzi fa assumere ancora più importanza e senso al titolo di Episodio VII e alla saga tutta. Inoltre, c’è da aggiungere che Rey prima del suo “risveglio” era cresciuta, come molti altri nella galassia (il bambino alla fine del film è emblematico), con il mito di Luke Skywalker e dei Jedi. Infatti, ne il Risveglio della Forza, lei al nome di Luke risponde:
“Luke Skywalker? Pensavo fosse un mito!”.
Rey e Kylo
Questo ha fatto sì di far crescere dentro di lei, inconsciamente, la consapevolezza dell’esistenza di questa Forza che tutto permea. Si spiega dunque anche il motivo per il quale in Episodio VII lei fosse a conoscenza del trucco mentale Jedi ancora prima di sperimentarlo. Ecco quindi spiegata anche l’ultima sequenza di The Last Jedi: il bimbo “nessuno”, stalliere del pianeta Canto Bight al quale Rose lascia l’anello della Resistenza, ascolta con passione ed emozione le storie di “Luke Skywalker, maestro Jedi”, raccontate dal suo amichetto esaltato dalle imprese di questo eroe dotato di poteri eccezionali.
Lentamente, giorno dopo giorno, egli scopre di avere dentro se quella stessa energia, la Forza, da poter controllare. Ecco quindi che lo vediamo afferrare la scopa con la Forza, guardando il cielo con speranza e determinazione e impugnando la mazza come fosse una spada laser. Una scena di pura poesia.
Ci troviamo quindi ora di fronte ad un nuovo equilibrio: Rey e Kylo Ren, gli ultimi rappresentanti duali dei due lati della Forza, i quali sono però entrambi personaggi così sfaccettati e complessi (la loro connessione poi è stata qualcosa di eccezionale e di inedito, come modalità, in Star Wars) tanto da rendere assolutamente non banale la futura trama di Episodio IX, il quale sarà davvero l’atto finale, la resa dei conti tra le due fazioni “dell’unica vera lotta” (cit. Maz Kanata), ma tra due personaggi assolutamente non stereotipati, che renderanno imprevedibile l’evolversi degli eventi nel prossimo film.
Snoke e le certezze distrutte
A questo proposito si può rileggere la morte di Snoke come un evento necessario per sottolineare che, in questa trilogia, colui che conta davvero è Kylo Ren, e non Snoke; il quale è stato solo il “catalizzatore del Lato Oscuro” per Kylo Ren. Certo, la non spiegazione di chi lui sia e di come sia nato il Primo Ordine, probabilmente resteranno un mistero, o diventeranno la scusa per un futuro spin off o fumetto o romanzo, così come il mistero legato al ritrovamento della spada di Anakin da parte di Maz Kanata. Tuttavia, nell’economia del senso di questa trilogia e della saga, la figura di Snoke era inutile e dannosa, e quindi si capisce la scelta di eliminarlo. Nella seconda parte di questo articolo tratteremo meglio questo punto.
The Last Jedi mostra dunque come le certezze dei Jedi e le nostre, siano in realtà fallaci: stiamo entrando in una visione nuova, ma che in realtà c’è sempre stata, secondo la quale la Forza circonda tutto e tutti, come detto da Yoda in Episodio V. Essa è vita, morte, pace, violenza, luce, oscurità… Ed è dentro di noi! Non la si deve quindi intendere come prerogativa dei Jedi e nettamente distinta tra Lato Chiaro e Lato Oscuro come per millenni hanno erroneamente fatto Jedi e Sith, ma intenderla nella sua vera essenza: l’Equilibrio.
Questo film dunque non è per nulla un film che spacca la saga in due, è anzi l’esatto opposto: è il film che ha fatto emergere il filo conduttore occulto della saga di Star Wars e che getta le basi per l’ultimo capitolo conclusivo, nel quale ci sarà la definitiva chiusura del cerchio in tutto e per tutto.
Perfettamente d’accordo su tutto!!
Interessante, sono abbastanza d’accordo con questa visione. D’altra parte Luke spiega molto bene che gli Jedi del loro periodo più glorioso, in sostanza, non sono stati capaci di salvare la Galassia dal precipitare nella catastrofe….
Secondo me la mancanza di spiegazione delle origini di Snoke è un buco di trama abnorme. Lui è la causa scatenante di tutto. Chi ci dice che il Primo ordine sarebbe risorto senza lui a comandarlo? Chi ci dice cosa sarebbe successo a Kylo Ren? A Luke? Alla forza? Mi sembra un personaggio chiave ed è troppo facile tirarlo fuori dal cappello e farlo morire come uno stronzo in quattro e quattro otto. Poi sull’analisi sono anche d’accordo ma visto così si può trovare del bene in tutti i film; ma vogliamo discutere della scena di leia- Mary Poppins? O di quella dei ferri da stiro? O di Yoda buttato lì a caso e ora capace di interagire col mondo fisico?
Ottimo articolo; fa capire che non bisogna mai vedere questa saga come se debba spiegare forzatamente tutto ciò che lo spettatore si domanda, ma appunto godersi lo spettacolo con quello che viene proposto.
A mio parere questo prodotto Disney sia di ottima qualità.
P.S. mi piacerebbe leggere di cosa ne pensate dell’eroe Finn, personaggio considerato inutile, aimé da molti.
Secondo me, con tutto il rispetto per la bella analisi, la stai vedendo nel modo sbagliato.
Nel senso che, per quanto ci si sforzi, non c’era alcun punto lasciato aperto dall’Esalogia. Non c’era niente che non fosse chiaro, la storia della Forza era già conclusa in tutto e per tutto. Il che rende i “colpi di scena” di questo film solo ridondanti, inutili e goffi. Perchè tutte le tematiche che cerca di trattare erano già state trattate – e meglio – nei sei film originali.
Parere mio eh, ci mancherebbe, però mi spiego.
Il discorso che l’Esalogia faceva sulla Forza non era cosmico alla maniera orientale (tipo yin e yang), ma morale, alla maniera occidentale/cristiana.
Perciò i Jedi hanno fede nella Forza/Dio, e il Lato Oscuro/Satana è l’entità maligna che tenta di allontanarli da quella fede. Poi compare un oggetto (o un’idea) che rappresenta l’espressione massima della virtù: per i cavalieri della tavola rotonda era il Sacro Graal, per i Cavalieri Jedi è l’equilibrio nella Forza. E solo un predestinato sarà degno di trovare il Graal, o di riportare l’equilibrio nella Forza.
Quindi non si tratta letteralmente di riportare l’equilibrio nell’universo, bensì di dimostrare di aver capito i veri valori di un Cavaliere Jedi. Questo è “l’equilibrio”. Ed è questo che Luke fa, provando compassione per Darth Vader e infine risparmiandogli la vita. Nel momento in cui getta la spada laser al cospetto di Palpatine, il “Sacro Graal” starwarsiano è stato trovato. La vera natura e i veri propositi della Forza sono stati rivelati, al 100%.
Quindi tutto quel che Rey, Kylo Ren o chi per loro possono fare nei nuovi episodi è trovare il Graal una seconda volta… ma quale sarebbe il punto? La storia è già stata raccontata.
Sante parole, le tue.