INPS IN AZIONE – Se hai usato la 104 negli ultimi anni ti possono chiedere fino a 60.000€: devi avere ricevute, scontrini e prove

Multa da 60mila euro illustrazione (Canva foto) - insolenzadir2d2
INPS sotto la lente: basta un uso scorretto della 104 per rischiare migliaia di euro, rischi di dover pagare 60mila euro!
Accedere ai benefici previsti dalla legge 104 è, per molti lavoratori, una vera boccata d’ossigeno. Le tutele riconosciute per chi assiste familiari in gravi condizioni di salute rappresentano un diritto fondamentale, ma anche un percorso delicato, dove ogni passo deve essere tracciabile e conforme alla normativa. Proprio qui si nasconde una trappola che in pochi conoscono davvero.
Molti pensano che sia sufficiente aver compilato correttamente la domanda e giustificato l’assenza con la dovuta documentazione per dormire sonni tranquilli.
In realtà, l’INPS può effettuare controlli anche anni dopo, e se qualcosa non torna, le conseguenze possono essere devastanti. A volte, anche una sola leggerezza potrebbe bastare a far partire verifiche a tappeto.
C’è chi crede che, una volta ottenuto il congedo straordinario, tutto sia sotto controllo. Invece, proprio durante il periodo di assenza retribuita, ogni azione deve essere compatibile con il motivo del congedo. E se si è svolto anche un solo incarico, magari da libero professionista, senza renderlo noto o senza rispettare le regole, si può finire in una situazione estremamente complicata.
Quando basta un errore per perdere tutto
Come riportato da QuiFinanza, un recente caso ha visto protagonista una professoressa che aveva richiesto oltre 700 giorni di congedo straordinario per assistere un familiare disabile. Durante quel periodo, però, avrebbe esercitato anche un’attività da libera professionista. Il problema? La legge è chiarissima: il congedo retribuito è incompatibile con qualunque altro tipo di lavoro, anche se svolto saltuariamente.
Gli accertamenti della Guardia di Finanza, incrociando redditi e fatture, hanno smascherato la situazione. Per la donna, il danno erariale è stato stimato in circa 60.000 euro, cifra che ora potrebbe essere chiamata a restituire per intero, insieme al rischio di una condanna per indebita percezione di erogazioni pubbliche. Una vicenda che lancia un segnale chiaro: non basta essere in regola sulla carta, servono anche prove e coerenza.

La 104 sotto controllo: cosa può far scattare i controlli
Il sistema di vigilanza si è evoluto, e chi beneficia della legge 104 oggi deve sapere che ogni dato può essere verificato. Basta una discrepanza nei movimenti bancari, nei redditi dichiarati o nelle attività registrate per far partire accertamenti da parte dell’INPS o della Guardia di Finanza. Non è necessario un controllo diretto sul posto: i database incrociati, le fatture elettroniche e le comunicazioni obbligatorie rendono molto semplice individuare eventuali anomalie.
Nel caso della docente, a tradirla è stata proprio l’attività secondaria che, pur se regolarmente fatturata, ha rappresentato una violazione chiara delle condizioni per ottenere il congedo straordinario retribuito. Anche un lavoro occasionale, dichiarato in buona fede, può essere considerato incompatibile con la cura continuativa richiesta dalla norma. Per questo motivo, oggi chi ha beneficiato della 104 è invitato a conservare ogni ricevuta, scontrino e prova d’uso corretto del tempo libero dal lavoro.