Dittatura in Italia, la Meloni vieta il tuo nome: hanno messo le liste di chi deve cambiarlo o prendere una multa da 1.032€

Nomi vietati illustrazione (Canva foto) - www.insolenzadir2d2.it
In Italia non puoi più chiamarti come vuoi: ecco cosa sta succedendo con i nomi “vietati”, scopri quali sono.
Nei momenti più intensi dell’attesa di un figlio, scegliere il nome sembra un gesto carico di poesia. Ma ciò che dovrebbe essere un atto libero e personale si sta trasformando, per molti genitori italiani, in un percorso a ostacoli tra regole, divieti e limiti imposti per legge. Non tutti i nomi sono più consentiti, e chi ignora le nuove disposizioni rischia di veder sfumare la propria scelta, o peggio, di finire davanti a un giudice.
Non è solo una questione di buonsenso o rispetto per il futuro del neonato. Le autorità competenti hanno rafforzato i controlli sulle registrazioni anagrafiche, applicando criteri sempre più rigidi. E i nomi più stravaganti, o semplicemente non conformi, possono essere annullati d’ufficio.
In molti si stanno chiedendo dove finisca la tutela del minore e dove inizi un’ingerenza che sa di censura.
Alcuni casi recenti hanno generato dibattiti accesi: da un lato il desiderio di originalità, dall’altro la necessità – secondo le istituzioni – di salvaguardare la dignità, il decoro e la riconoscibilità del nome. Il confine, però, è diventato sempre più sottile. E quello che una volta era un suggerimento, oggi può diventare una rettifica imposta per legge.
Nomi proibiti: le regole dietro la nuova stretta
La normativa non è nuova, ma negli ultimi mesi è diventata più stringente. I nomi devono rispettare il genere biologico del nascituro, non devono essere ridicoli, offensivi o ispirati a personaggi negativi, e non possono coincidere con cognomi noti o con nomi di altri familiari in vita. È vietato usare nomi come “Lucifero”, “Dio”, “Hitler” o anche “Pollon”, così come non si possono inserire più di tre nomi né usare caratteri speciali o alfabeti stranieri.
Come spiega Money, l’ufficiale di stato civile può bloccare la registrazione di un nome non conforme e trasmettere il caso al Procuratore della Repubblica. Se quest’ultimo ritiene il nome inappropriato, richiede una rettifica tramite sentenza. Nessuna multa diretta, ma le famiglie si trovano costrette a modificare il nome del figlio e rifare tutti i documenti. Nei casi più controversi, si valuta anche l’impatto sul minore, specialmente se già conosciuto con quel nome.

Verso una lista “nera” di nomi: cosa succede ora
Anche se non esiste un elenco ufficiale pubblico, molte prefetture stanno creando liste interne di nomi vietati, utilizzate come riferimento dagli uffici anagrafici. Alcuni genitori si sono visti rifiutare il nome scelto in fase di registrazione e, in casi limite, è stata proposta una sanzione di 1.032 euro come contributo alle spese per la rettifica forzata e la nuova documentazione.
In un’Italia dove le libertà personali sembrano scontrarsi sempre più spesso con normative rigide, anche il proprio nome può diventare oggetto di controllo.