Partite IVA, i forfettari stanno per pagare 6.000€: preparati a giustificare ogni spesa | I controlli sono già partiti

6000 euro da pagare per le partite IVA (Canva foto) - www.insolenzadir2d2.it
Brutte notizie per le partite IVA, i forfettari stanno per pagare 6.000€: controlli serrati sulle spese, se ti beccano sono guai!
Negli ultimi mesi, chi ha una Partita IVA in regime forfettario si è trovato sotto la lente dell’Agenzia delle Entrate. Sono partiti controlli a tappeto per verificare che chi ha usufruito di questo regime fiscale ne avesse davvero diritto. E per molti potrebbe arrivare una brutta sorpresa: si parla di migliaia di euro da restituire, con importi che possono superare i 6.000 euro.
Il fisco sta verificando fatturati, spese e requisiti di accesso, incrociando i dati con quelli bancari e con altre informazioni fiscali. Se qualcosa non torna, scatta l’accertamento. E chi ha fatto errori – anche in buona fede – dovrà giustificare ogni spesa e, in caso di irregolarità, mettere mano al portafogli.
I problemi principali riguardano chi ha superato il limite di fatturato, chi ha sostenuto spese per dipendenti o collaboratori oltre la soglia consentita e chi, senza rendersene conto, ha avuto altri redditi che lo escludevano dal regime forfettario. L’Agenzia delle Entrate sta inviando notifiche con le contestazioni, lasciando però ai contribuenti la possibilità di rispondere e difendersi.
Chi si vede recapitare un avviso di accertamento può tentare di dimostrare la propria correttezza o, se l’irregolarità viene confermata, scegliere di aderire all’atto per pagare meno sanzioni. Ma ignorare la comunicazione non è un’opzione: il rischio è quello di vedersi applicare multe salate e di perdere i benefici fiscali del forfettario.
L’Agenzia delle Entrate passa al setaccio le annualità passate
I controlli si stanno concentrando soprattutto sull’anno 2019, quando il limite di fatturato per il regime forfettario era fissato a 65.000 euro. Il fisco sta verificando con attenzione i dati dichiarati, e chi ha sbagliato il calcolo rischia di dover rimborsare le imposte non versate con tanto di sanzioni.
Tra le situazioni più critiche ci sono quelle di chi, senza volerlo, ha superato il tetto massimo di fatturato o ha avuto altre entrate che lo escludevano dal regime agevolato. Come dice Brocardi, l’Agenzia delle Entrate sta inviando notifiche con uno schema di accertamento, dando ai contribuenti la possibilità di replicare prima che scattino sanzioni definitive.

Cosa fare se arriva la notifica del fisco
Se si riceve una lettera dell’Agenzia delle Entrate, la prima cosa da fare è non farsi prendere dal panico e leggere attentamente il contenuto. Ci sono due strade: dimostrare che l’accertamento è sbagliato presentando una controdeduzione, oppure aderire all’atto, ottenendo una riduzione della sanzione.
Chi sceglie di contestare deve fornire tutta la documentazione necessaria a provare la correttezza della propria dichiarazione. Se invece si riconosce l’errore, conviene valutare l’adesione per pagare meno. In ogni caso, è importante agire in fretta, perché ignorare la comunicazione può portare a sanzioni molto più alte e all’esclusione dal regime forfettario per gli anni successivi.