La Rai al ‘fallimento’, un brutto terremoto li ha messi in ginocchio: dai piani alti provano a sopravvivere | Possibili tagli netti

Logo della Rai (Depositphotos foto)

Logo della Rai (Depositphotos foto) - www.insolenzadir2d2.it

Una serie di strategie sbagliate e programmi con ascolti bassi stanno penalizzando il canale: bisogna correre ai ripari. 

La storica azienda di televisione pubblica italiana, che per decenni ha rappresentato un pilastro della comunicazione nazionale, si trova oggi ad affrontare una serie di sfide complesse e, in alcuni casi, preoccupanti.

Uno dei canali tradizionalmente considerati di punta, appare particolarmente esposto a questa crisi di identità e strategia. La competizione tra canali televisivi in Italia è sempre più agguerrita, e mentre alcuni concorrenti emergono, la Rai sembra scivolare verso posizioni meno rilevanti nel palinsesto nazionale.

Programmi sperimentali si alternano a produzioni consolidate senza una strategia univoca, e questa situazione ha alimentato l’idea che, senza un’azione immediata, si possa rischiare di perdere ulteriormente rilevanza.

Anche il panorama del prime time non presenta risultati entusiasmanti. Spettatori e critici osservano con attenzione come alcune scelte di programmazione non siano in linea con le preferenze del pubblico italiano, sempre più attratto da contenuti alternativi e dalla versatilità delle piattaforme di streaming.

I flop dei programmi serali e l’assenza di un traino forte

Rai2 in particolare ha toccato l’ottavo posto nella classifica dei canali più visti in prima serata, attestandosi su un modestissimo 3,5% di share nella settimana dal 13 al 19 ottobre 2024 . Il canale, penalizzato dai fallimenti di programmi come “Se mi lasci non vale” (che ha raggiunto solo l’1,8%) e “L’Altra Italia” (0,99%), sembra soffrire una crisi strutturale di contenuti e appeal. Le performance di queste produzioni hanno confermato una tendenza al ribasso, complici anche scelte di conduzione poco efficaci e una programmazione poco in linea con le aspettative del pubblico .

In particolare, il magazine “Questioni di Stile” condotto da Elisabetta Gregoraci non riesce a decollare, fermandosi all’1,5% di share, rivelando che la fascia del 2% di share è diventata ormai un traguardo difficile da raggiungere. Anche i format più consolidati hanno risentito di questa crisi: “The Floor”, tornato in onda con la sua seconda edizione, ha subito un calo rispetto alla prima stagione, e persino “Boss in Incognito” ha registrato un declino rispetto ai risultati di pochi anni fa.

Elisabetta Gregoraci in Questioni di stile (Glamour ElyGreg - youtube foto)
Elisabetta Gregoraci in Questioni di stile (Glamour ElyGreg – youtube foto) – www.insolenzadir2d2.it

Problemi di traino e nuove sperimentazioni

Un altro elemento critico riguarda il traino serale offerto dal programma TG2 Post, che con il suo modesto share del 2% non riesce a preparare efficacemente la fascia di prima serata per Rai2. La decisione di precedere TG2 Post con il medical drama tedesco “Medici in Corsia”, con una media di appena l’1,9% di share, ha ulteriormente penalizzato il canale, lasciando Rai2 vulnerabile a una concorrenza che risponde con proposte più forti e consolidate.

Nonostante queste difficoltà, Rai2 ha avviato nuovi format come “Binario 2” e “La Porta Magica” per il daytime, ma anche qui i numeri sono deludenti, con una performance che si assesta attorno al 2% di share. Le ambizioni del canale di rinnovare la fascia pomeridiana, spesso poco valorizzata, non sembrano aver prodotto i risultati attesi, lasciando aperta la domanda se la rete possa invertire questo trend negativo senza un intervento deciso a livello di palinsesto e contenuti.