The Bad Batch 3: tutti i riferimenti e gli easter egg del quinto episodio!
Torna l’appuntamento settimanale con The Bad Batch 3, con un quinto episodio molto emozionante che finalmente ci mostra il confronto emotivo tra i protagonisti della Clone Force 99. Oltre a questo, come sempre la puntata è ricca di riferimenti ed easter egg: scopriamoli di seguito!
Una “tesa tranquillità”
Il quinto episodio di The Bad Batch 3, intitolato “Il Ritorno”, si apre con Omega che finalmente riposa nella Marauder mentre stringe tra le braccia la sua Lula. I nostri sono tornati su Pabu, e lo capiamo ancor prima che scendano dalla nave poiché Wrecker nomina Shep e Lyana Hazard, due personaggi che abbiamo conosciuto nella seconda stagione.
Crosshair si sta allenando sulla spiaggia con l’ausilio di AZI-3 e la compagnia della lurca Batcher (che gioca con i moon-yo, creature simili a scimmie autoctone di Pabu). Egli si esercita con il suo fucile 773 Firepuncher, ma il tremolio alla mano non gli dà tregua. Omega lo raggiunge, e lo esorta non solo a farsi controllare da AZI-3 ma soprattutto a parlare e chiarirsi con Hunter. Queste interazioni sono molto importanti, perché al momento Omega è il collante tra gli altri membri della Bad Batch, tra i quali non è ancora tornata fiducia reciproca.
Il ritorno di Echo
Poco dopo arriva su Pabu anche Echo, e rivederlo è una grande emozione. Omega lo aggiorna in merito a ciò che l’Impero stava facendo ai cloni alla struttura del monte Tantiss, nominando anche Emerie Karr. Purtroppo né Omega e né Crosshair sanno molto su come raggiungere quel luogo, ma la ragazza è ancora in possesso del datapad di Nala Se. Il problema è che sarebbe servito riattivarlo in qualche modo. Molto bella durante il dialogo la menzione a Tech, dove tutti abbassano la testa in segno di rispetto. Crosshair suggerisce di aggirare il complesso criptaggio, collegando il datapad direttamente ad un terminale imperiale. Egli propone di raggiungere una base imperiale molto remota e poco presidiata, che abbiamo già visto nella seconda stagione.
Hunter, dapprima riluttante, acconsente che anche Omega si unisca alla missione. Prima di partire c’è un altro dialogo molto importante tra lei e Crosshair, in cui Omega gli ricorda di essere più grande di loro (elemento sempre utile per ricordare che è nata intorno al 32 BBY). Questi dialoghi contribuiscono a cementificare il rapporto tra i due, che nell’episodio sarà anche al centro della discussione tra Crosshair e Hunter. Sempre prima di partire, Wrecker consegna a Crosshair la sua vecchia armatura.
Missione su Barton IV
I nostri raggiungono il pianeta in cui si trova la base con la Remora, il trasporto di Echo che avevamo già visto nella seconda stagione (nella 2×14) e con la quale egli e altri cloni della rete di Rex avevano liberato Howzer. Anche il pianeta è una vecchia conoscenza di The Bad Batch 2: si tratta di Barton IV, location del bellissimo dodicesimo episodio intitolato “L’Avamposto”. Atterrati vicino al deposito imperiale, i nostri scoprono che è totalmente abbandonato. Mentre Crosshair scende con indosso la sua vecchia armatura, rivediamo anche l’avvoltoio del ghiaccio; creatura profondamente simbolica per il personaggio.
Nonostante la base sia abbandonata, i sensori che la circondano sono ancora attivi; e presto scopriremo il perché. Hunter è ancora molto guardingo sulla situazione, e pressa Crosshair sia sulla condizione della base sia sull’utilizzo dei sensori, temendo ci fosse qualcosa sotto. In questo frangente, egli rivela di aver eliminato dei predoni del luogo in passato, finendo per litigare con Hunter.
Ricordi dolorosi
Entrati nella base, Omega la rifornisce di energia togliendola ai sensori, che per funzionare avevano risucchiato gran parte dell’energia elettrica. Mentre la base si riattiva e i sensori di spengono, Crosshair ritrova gli elmi dei cloni che erano stati assegnati a questo sperduto avamposto: Hexx, Veetch e soprattutto il comandante Mayday. Quest’ultimo, come ricorderete, protagonista proprio insieme a Crosshair di una delle vicende più struggenti della serie.
Anche il datapad si riattiva, mostrando un lungo elenco di cloni prigionieri su Tantiss con le loro cartelle cliniche. Nel frattempo Crosshair esce a controllare il perimetro, e viene seguito da Hunter. I due hanno finalmente modo di parlare e confrontarsi, e Crosshair rivela di essere finito in prigione per aver eliminato un ufficiale imperiale. Si tratta dell’odioso tenente Nolan, anch’egli protagonista della 2×12.
L’acceso confronto
Poco dopo il loro confronto si accende, perché Crosshair se la prende con Hunter per aver ignorato il suo messaggio e aver permesso che Omega venisse portata su Tantiss, addossandogli la colpa di tutte le sofferenze della ragazza per il suo fallimento. E, cosa più importante, gli rinfaccia di essere furioso poiché Omega era fuggita tramite il suo aiuto; mentre Hunter non era riuscito a fare nulla.
Si tratta di un risvolto interessantissimo, perché ci mostra come Crosshair si sia affezionato alla ragazza e volesse proteggerla con atteggiamenti paterni. Un qualcosa che fino a quel momento avevamo visto fare prettamente solo ad Hunter. Sarà interessante scoprire come si evolverà questa vicenda tra i due “daddies”.
Il loro confronto viene però bruscamente interrotto dall’intervento di un’enorme creatura che sbuca dal terreno ghiacciato, anch’essa inedita in Star Wars e chiamata Wyrm. Quest’ultima è molto simile al joopa, un altro vermone che viveva nel sottosuolo del pianeta Seelos. Luogo in cui, tra l’altro, vivevano in esilio Rex, Gregor e Wolffe prima di essere raggiunti nella serie Rebels dai membri della Ghost. Anche nelle opere legends ci sono molti esempi di vermi del ghiaccio, come quelli enormi che vivevano sul pianeta Akuria II.
Appianare le divergenze
Questa creatura era tenuta lontana dai sensori, e ora la squadra avrebbe dovuto riattivarli. Tutti si dividono i compiti, e Hunter e Crosshair in particolare avrebbero collaborato per allontanarla oltre il perimetro prima che i sensori venissero rimessi in funzione. La squadra si mette così all’opera: Wrecker attiva la corrente ausiliaria, Omega si occupa di ridare energia ai sensori, e nel frattempo Echo coordina la missione di Hunter e Crosshair osservando i movimenti della creatura. Hunter finisce sottoterra, e con l’aiuto di Crosshair riesce dapprima ad attirare il vermone oltre il perimetro e poi ad essere tirato fuori appena in tempo. La creatura viene quindi nuovamente isolata, e i due riescono ad appianare le loro divergenze come meglio sanno fare: collaborando.
Nonostante il trambusto e i pochi dettagli forniti dal datapad, Echo rassicura Omega sul fatto che sarebbero stati indizi preziosi per scoprire le coordinate di Weyland (nome a loro sconosciuto ovviamente). Inoltre, cosa più importante, Hunter e Crosshair si erano chiariti e quest’ultimo nelle sequenze finali si sfoga parlando dei suoi errori del passato. Hunter però gli dice che l’unica cosa che potevano fare era provare ad essere migliori. Poco dopo, l’ultima inquadratura all’avvoltoio dei ghiacci chiude questo emozionante ed intenso episodio.
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