The Eye of Darkness: recensione del primo romanzo della Fase 3!

Mentre da noi in Italia è in corso la seconda fase, negli USA è cominciata la terza e ultima fase dell’Alta Repubblica! Partita alla grandissima con “The Eye of Darkness”, romanzo di George Mann. Di seguito trovate la mia recensione, rigorosamente senza spoiler! (Sono presenti spoiler della prima fase).

The Eye of Darkness: la Trama

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La splendida copertina del romanzo

Come detto “The Eye of Darkness” è stato scritto dal talentuoso George Mann, già conosciuto per opere come “La Battaglia di Jedha” e la Junior NovelMissione nella Città Perduta“.

In questo lavoro, Mann ci regala un romanzo di straordinaria intensità e completezza, che si distingue come uno dei più riusciti all’interno dell’intero megaprogetto editoriale dell’Alta Repubblica.

Ambientato un anno dopo la tragica vicenda del Faro Starlight, il romanzo ci presenta una galassia profondamente trasformata.

Siamo di fronte ad un nuovo scenario: lo Stormwall, una barriera impenetrabile che divide lo spazio controllato dai Nihil, noto anche come Occlusion Zone, dal resto dell’universo della Repubblica. Ogni tentativo dei Jedi di oltrepassare questa barriera è fallito, rendendo impossibile ogni forma di comunicazione con la zona di occlusione.

All’esterno di questa inquietante area, i Jedi Elzar Mann e Bell Zettifar sono impegnati in una disperata ricerca di metodi per comunicare e penetrare la barriera, nella speranza di salvare gli amici rimasti intrappolati. Nel frattempo, altri si dedicano a studiare come contrastare gli effetti devastanti che i Namless hanno sui poteri Jedi.

Lati Positivi

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La mitica Avar Kriss

Iniziando con gli aspetti positivi – e devo dire che è difficile trovarne di negativi – questo romanzo, dal mio punto di vista, rappresenta il più completo e bilanciato esempio di narrazione all’interno dell’Alta Repubblica. Mann riesce a tessere con maestria le vicende della Repubblica e quelle dei Nihil.

Lina Soh ed Elzar Mann

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Lina Soh, Madama Cancelliera della Repubblica con Matari and Voru. due targon

Particolarmente memorabile è la figura della Cancelliera Suprema Lina Soh.

Nonostante le numerose sfide, inclusa l’incertezza sul destino di suo figlio, che potrebbe essere ancora intrappolato nella Zona di Occlusione insieme al suo compagno, e le continue minacce da parte dei Nihil, lei rimane sorprendentemente calma e razionale.

La sua resilienza e inossidabile fede nella speranza evocano ricordi di eroine coraggiose come Leia della Ribellione e Mon Mothma.

La collaborazione di Soh con il Consiglio dei Jedi, in particolare modo con il Maestro Elzar Mann, sono tra le interazioni che più ho preferito.

Elzar Mann

Il sostegno della Cancelliera Suprema al Consiglio dei Jedi, assieme al Maestro Elzar Mann, si dimostra uno degli aspetti più affascinanti e ben sviluppati del romanzo.

La sinergia e la tensione tra questi personaggi aggiungono una profondità notevole alla narrazione.

L’evoluzione di Elzar

Elzar Mann, in particolare, si rivela una figura cruciale. La sua trasformazione nel corso dell’anno, segnato dalla tragedia del faro Starlight, lo ha profondamente cambiato, ponendolo sotto una nuova luce.

Soprattutto la sua lotta interiore, marcata dai sentimenti per l’amica e collega Avar Kriss e dalla perdita del suo migliore amico Stellan Gios, lo rende un personaggio straordinariamente umano e sfaccettato.

La sua determinazione nel salvare i Jedi intrappolati e nel superare i propri conflitti interni conferisce al personaggio una ricchezza e una tridimensionalità che ho trovato particolarmente coinvolgenti in questo romanzo.

Avar Kriss risplende

Avar concept per la Terza Fase

Un altro aspetto che ho particolarmente apprezzato è la presenza significativa di Avar Kriss.

Dopo essere stata una figura di rilievo nel primo romanzo dell’Alta Repubblica e aver avuto un ruolo maggiore nei fumetti, relativamente marginale in altre opere, è stato estremamente soddisfacente vederla assumere un ruolo centrale in quest’opera.

La sua capacità di affrontare i propri errori, unita alla sua resilienza di fronte alla stanchezza, alla paura e ai pericoli delle sue imprese, la rende un personaggio ispiratore.

Avar non si lascia scoraggiare, ma rimane fedele al suo impegno di aiutare gli altri, pensare al bene della galassia e mantenere la luce dei Jedi brillante nell’universo.

La capacità di Mann di esplorare profondamente la psicologia dei suoi personaggi e di narrarne le emozioni e i punti di vista ha reso Avar Kriss uno dei personaggi più interessanti e stratificati dell’intero universo di Star Wars.

La sua figura mi ha evocato ricordi del Luke Skywalker dei vecchi romanzi Legends, un’eco nostalgica ma distintamente nuova.

I Nihil

villainsnihil
concept Baron Boolan

Dall’altro lato della storia, incontriamo i Nihil, dove regna un caos indomabile.

Se da un lato troviamo un Marchion Ro più instabile e pericoloso di quanto non lo avessimo mai visto prima, dall’altro ci imbattiamo nella figura di Ghirra Starros, sua amante, ex Senatrice della Repubblica e madre di Avon Starros, una delle giovani protagoniste dei romanzi Junior Novel e Young Adult.

Ghirra Starros nella sua Villain Era

Concept art Ghirra Starros per la terza Fase

La sua missione è qui quella di moderare l’irrefrenabile sete di distruzione di Ro, un compito che la vede lottare per bilanciare l’istinto omicida di un Evereni assetato di sangue.

Nonostante la situazione difficile, Ghirra riesce a mantenere una calma e una compostezza impressionanti. Il personaggio di Ghirra Starros è stato un altro degli aspetti che ho maggiormente apprezzato in questo romanzo.

Sorprendentemente, mi sono ritrovata a essere più affascinata da lei che dallo stesso Re dei Pirati.

La sua abilità diplomatica, l’astuzia, la capacità di farsi ascoltare e il suo equilibrio la rendono una figura assolutamente intrigante in questa terza fase della saga.

Man mano che la storia si sviluppa, scopriamo le ragioni della sua alleanza con i Nihil, la vera natura del suo legame con Ro e i conflitti interni che la tormentano.

Un pay-off soddisfacente della Seconda Fase

Ho apprezzato particolarmente l’introduzione di nuovi personaggi secondari e il modo in cui le loro storie si intrecciano con quelle dei protagonisti più noti.

Una menzione speciale va a Porter Engle, noto come “La Lama di Bardotta“, un personaggio già amato grazie al suo fumetto “La Lama“.

Concept art Porter Engle per la terza Fase

La presenza di Porter nel romanzo offre un collegamento efficace con la seconda fase della High Republic, arricchendo la narrazione con numerosi riferimenti e collegamenti a eventi passati, un dettaglio che ho trovato particolarmente apprezzabile.

Il lavoro svolto da Mann in questo romanzo è stupefacente. La sua prosa si distingue per uno stile peculiare, caratterizzato da pochi dialoghi ma di grande fluidità, rendendo la lettura estremamente coinvolgente e quasi impossibile da interrompere.

La sua abilità nel penetrare la psiche dei personaggi e nel sviscerarne le sfumature è una capacità innata e distintiva del suo stile di scrittura. Mann ha saputo incantare i lettori con la sua maestria, dimostrando ancora una volta il suo talento eccezionale.

Lato Negativo

marchion ro
Concept art Marchion Ro per la terza Fase

L’unico aspetto che ho trovato leggermente deludente in questo romanzo riguarda la gestione del villain principale.

Avrei preferito esplorare più a fondo il personaggio di Marchion Ro attraverso la sua prospettiva personale, piuttosto che attraverso la narrazione di terzi.

Ora che ci avviciniamo alla terza fase della saga, emergono curiosità crescenti sulle vere intenzioni di Ro, sui suoi piani futuri e sul suo desiderio di annientare tutti i Jedi.

Queste domande, insieme a riflessioni sul suo modo di pensare, le sue ragioni e le sue ambizioni, rimangono un mistero intrigante.

È evidente da questo romanzo che Ro è ormai un personaggio profondamente turbato, indifferente al potere o alla gestione del suo regno, concentrato esclusivamente sulla sua sete di sangue.

Sebbene questa rappresentazione non mi abbia completamente soddisfatto, ho la sensazione che sia stata un’anticipazione strategica per ciò che verrà nella terza fase, dove spero che molte delle domande ancora irrisolte troveranno risposta.

In Conclusione

Concludendo, “The Eye of Darkness” si rivela un romanzo completo e affascinante, un capolavoro di narrazione che tiene il lettore incollato alle pagine, sospeso tra emozioni intense e attesa ansiosa.

Si conferma come un’eccezionale introduzione alla Terza Fase dell’Alta Repubblica, lasciandoci in trepidante attesa per ciò che verrà. Il romanzo arriverà in Italia probabilmente il prossimo anno; se volete acquistarlo in lingua inglese lo trovate in basso:

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