Harry Potter e Star Wars: i punti in comune
Cosa rende epica una saga cinematografica? Non è semplice rispondere a questa domanda. Ogni saga che ha fatto la storia del cinema è divenuta leggendaria grazie a tante caratteristiche differenti. Comunque, possiamo affermare con certezza che saghe come Star Wars, Il Signore degli Anelli, Harry Potter, sono accomunate da uno schema di fondo simile, tanto semplice quanto vincente. Abbiamo già avuto modo di parlare delle similitudini tra Star Wars e Il Signore degli Anelli.
In occasione dei vent’anni dalla pubblicazione del primo libro di Harry Potter, analizziamo i punti in comune tra quest’opera e Star Wars. Lo faremo tenendo conto di quello schema di fondo di cui vi ho accennato sopra.
Uno schema comprovato
Riducendo all’osso un’opera, che sia essa cinematografica o no, possiamo notare che quelle vincenti, quelle che diventano effettivamente epiche e leggendarie, sono accomunate da uno schema semplicissimo. In ambito fiabesco, il linguista Vladimir Propp ha studiato e creato il cosiddetto “Schema di Propp“. Schema composto dalla colonna portante di ogni storia, il suo “scheletro”. Esso è caratterizzato da personaggi ben precisi e definiti (protagonista, antagonista, aiutante, ecc.) e da un arco narrativo ricorrente: equilibrio iniziale (esordio); rottura dell’equilibrio iniziale (movente o complicazione); peripezie dell’eroe; ristabilimento dell’equilibrio (conclusione). Uscendo dal mondo fiabesco, possiamo invece parlare di uno schema leggermente più complesso, ma sempre asciutto e semplice.
Uno schema di cui abbiamo avuto modo di parlare in un altro articolo. Questa struttura è conosciuta come il viaggio dell’eroe, o monomito, descritto dallo studioso di mitologia e religioni Joseph Campbell nel suo libro “L’Eroe dai Mille Volti”.
Sviluppo classico del “viaggio dell’eroe”
Immaginate che qualcuno vi racconti la seguente storia: un giovane vive una vita ordinaria, sta bene, ma sente il bisogno di qualcosa di più. Ad un certo punto, un evento sconvolge la sua vita tranquilla, offrendogli la possibilità di partire per un’avventura. All’inizio, il giovane è titubante, ma poi gli eventi lo portano ad un punto di non ritorno, costringendolo a lasciarsi la vecchia vita alle spalle.
Il giovane incontra un vecchio mentore che gli fa da maestro, affronta una serie di pericoli e sfide, trova amici e alleati che lo aiutano. Arriva poi un momento in cui deve affrontare una prova particolarmente dura, non solo per la sua difficoltà oggettiva ma anche perché ha un forte significato a livello personale. Alla fine, il giovane (che ormai possiamo definire eroe) esce vittorioso, ritrovando un equilibrio e una serenità più completa di quella della sua vita precedente.
Il protagonista
E’ sorprendente quanto la struttura sopra descritta si possa adattare, ad esempio, alle tre saghe nominate nell’articolo (non solo, ovviamente). Nell’analisi delle similitudini tra Harry Potter e Star Wars (parlando, per comodità, della sola trilogia originale), partiamo dal protagonista. Harry Potter e Luke Skywalker hanno moltissimo in comune: senza genitori, sono cresciuti dai propri zii (anche se quelli di Luke erano molto più affettuosi dei Dursley), ignari delle loro sorprendenti origini e della loro storia. Entrambi, inoltre, ignari anche del loro destino: sia Harry che Luke sono chiamati a compiere imprese molto più grandi di loro. Ma, ovviamente, nel loro viaggio non sono certamente soli.
“L’aiutante”
Pensate a quanto siano spaventosamente simili, almeno in ambito narrativo, le figure di Obi-Wan Kenobi e Hagrid. Entrambi portano materialmente i piccoli dai loro zii, su ordine e consiglio, rispettivamente, di Silente e Yoda. E ad entrambi toccherà un giorno raccontare la verità in merito alle loro identità. Certo, Obi-Wan è molto più “equilibrato” e composto di quell’adorabile maldestro di Hagrid, ma la sostanza non cambia. Saranno loro due ad introdurre i protagonisti nel mondo (o la Galassia) che, un giorno, dovranno salvare.
Gli amici
Immancabile la figura degli amici del protagonista, colonna portante di ogni narrazione che si rispetti. Gli amici, Ron e Hermione da un lato, e Han e Leia dall’altro, non fungono solo da spalle del protagonista, ma agiscono come veri e propri pilastri nei momenti di indecisione o di titubanza. Figure importantissime per il protagonista; che, però, nel momento cruciale, si defilano affinché egli possa vedersela da solo.
Nel caso di Harry Potter, nelle varie occasioni in cui egli si trova faccia a faccia con Voldemort. Per Luke, quando deve distruggere la Morte Nera, ma soprattutto quando si scontra prima con suo padre, e poi con l’Imperatore. Ah, dettaglio di assoluta importanza, sia Ron ed Hermione che Han e Leia finiranno con l’innamorarsi.
Il vecchio saggio
Già accennati in precedenza, sapete bene di chi sto parlando: di Silente e di Yoda. Due figure incredibilmente carismatiche, due anziani saggi all’apparenza invincibili, ma anche profondamente umani (nel senso sentimentale del termine, visto che Yoda è un alieno). Sono loro ad avere l’arduo compito di addestrare i due protagonisti, affinché possano portare a termine i rispettivi destini.
Altro particolare di fondamentale importanza: entrambi i saggi conoscono un segreto che lega i protagonisti ai rispettivi antagonisti. Un segreto di vitale importanza, che sia Harry che Luke devono comprendere per poter compiere a pieno il loro destino. Avrete già capito in cosa consistono questi segreti, avremo modo di parlarne tra poco.
L’antagonista
Ed eccoci ad una sezione molto particolare, quella dell’antagonista. Ovviamente, parliamo di Voldemort e Darth Vader, ma dobbiamo fare delle doverose specificazioni. Partiamo dai punti in comune. Entrambi i signori del male, ovviamente, sono mossi dagli stessi sentimenti di vendetta e odio. Entrambi hanno subito danni che li hanno quasi annientati (anche se per mano di due persone differenti), e sono indissolubilmente legati ai protagonisti. Nel caso di Harry Potter, Voldemort è legato a lui tramite l’Horcrux di quest’ultimo, che gli dimorava dentro. Nel caso di Vader, ovviamente, è un legame di parentela. Sono proprio questi i segreti di cui parlavo sopra, che il protagonista deve affrontare.
Harry Potter riuscirà a compiere la sua impresa dopo aver capito di essere legato a Voldemort. Come sappiamo, egli si sacrifica lasciandosi colpire dall’Avada Kedavra, che però elimina solo l’Horcrux che dimorava in lui, l’ultimo. Una sequenza davvero bellissima.
Anche Luke Skywalker segue questo schema, ma in maniera differente. Egli, infatti, metabolizza il fatto che Darth Vader sia suo padre, e tenta in tutti i modi di riportarlo sulla via del bene. Per fare ciò, Luke riesce a resistere a tutte le tentazioni dell’Imperatore, e, proprio come Harry, si lascia torturare da quest’ultimo tramite i fulmini di Forza. Proprio questa sua forza di volontà sarà la molla che farà rinsavire il padre, Anakin Skywalker, che finalmente riuscirà a compiere il suo destino di Prescelto.
Questo ci permette di fare un’altra riflessione, in merito all’enorme ruolo di Anakin. Egli infatti non è solo uno dei cattivi più grandi di tutti i tempi, ma anche un eroe ed un protagonista, proprio come suo figlio. Ecco perché il protagonista indiscusso dell’esalogia di Star Wars è forse uno dei personaggi più iconici di tutti i tempi: proprio perché incarna nella sua figura sia le caratteristiche dell’antagonista che del protagonista.
Considerazioni conclusive
Ci sarebbero, ovviamente, tantissime altre similitudini di cui poter parlare. Ma ciò che mi premeva sottolineare era il poter analizzare “la ricetta” che rende una saga un prodotto di successo. Uno schema all’apparenza semplice, ma assolutamente vincente. Ovviamente, questo schema va profondamente arricchito; ed è soprattutto qui che si evince la bravura di coloro che sviluppano queste storie.
Ora si può capire come la saga di Harry Potter, a vent’anni di distanza, brilli ancora immensamente. Proprio come quella sua cugina più grande, nata esattamente vent’anni prima, che noi tanto adoriamo.
Perfettamente d’accordo, similitudine che vidi gia dal primo film di HP