Ahsoka: tutti i riferimenti e gli easter egg della settima puntata!
Siamo giunti al settimo e penultimo episodio della serie Ahsoka, intitolato “Sogni e follia” (trovate qui la video analisi completa). Una puntata che funge da quiete prima della tempesta per il finale, ma che contiene comunque tantissimi easter egg e riferimenti che trovate come sempre in questa analisi! (Seguono SPOILER della 1×07).
Ritorno su Coruscant
L’episodio si apre su Coruscant, all’interno di un edificio su cui troneggia il simbolo del Grande Sigillo Galattico, o Sigillo del Senato, posto nelle sedi ufficiali di quest’ultimo. Qui infatti si trova la Commissione di sorveglianza del Senato citata da Mon Mothma nella quinta puntata. Hera Syndulla è proprio sotto processo, e la commissione è formata dalla Cancelliera Mon Mothma, dai senatori Hamato Xiono e Mawood, e da due generali della Flotta di Difesa: un mon calamari e un sullustano. Il mon calamari sembra in tutto e per tutto Ackbar, che però era in quel periodo l’Ammiraglio della Flotta di Difesa e non un semplice generale.
E’ un peccato che questa sede non sia posta in quella che all’epoca era la capitale della Nuova Repubblica, e cioè Chandrila. Un’altra occasione persa per far debuttare il pianeta in live action.
Hera a processo
Nella sala possiamo vedere molti altri personaggi e specie aliene: ci sono Chopper, il tenente mon calamari Beyta, il primo ufficiale Vic Hawkins (entrambi vicini ad Hera) e poi altri membri della Flotta di Difesa e senatori, tra cui un ishi tib, un ithoriano e uno della stessa specie di Grayla Stindy. Nel processo, il senatore Xiono accusa Hera di non ottemperare ai doveri delle forze di sicurezza della Nuova Repubblica e di prendere iniziative personali come se si trattasse ancora di una Ribellione.
Hera ribadisce che stava svolgendo il suo compito, proteggere i cittadini della Repubblica, e all’accusa di aver ignorato gli ordini diretti replica senza mezzi termini di aver ignorato solo quelli di Xiono. Quest’ultimo di contro schernisce il rapporto di Hera su quanto avvenuto su Seatos, bollando come favolette la menzione ai jedi, alle balene stellari, alle galassie distanti, ecc. Allo stesso modo, sminuisce anche le parole di Hera che cita i Resti dell’Impero e l’operazione di Morgan Elsbeth.
Già qui possiamo vedere parecchia confusione nella costruzione narrativa del processo: ci può stare il non voler vedere, ma ben tre incrociatori Vesper si sono trovati davanti ai purrgil, ed esistono registrazioni che testimoniano l’esistenza di Baylan e Shin.
Conflitti temporali
In quel momento fa il suo ingresso in sala il capitano Carson Teva, che replica al senatore Xiono ricordandogli il conflitto su Mandalore. Anche in questo caso, egli tergiversa dichiarando Gideon un signore della guerra isolato. Questa frase sembra ormai dare per assodato che la serie Ahsoka sia ambientata dopo The Mandalorian 3. Il che a mio parere è uno spreco narrativo per tanti motivi.
Ciò infatti implica che il primo incontro tra Ahsoka e Luke sia già avvenuto, e che quindi se mai lo vedremo in scena sarà anticlimatico rispetto a quello che sarebbe stato costruendo quel momento passo passo; significa anche che Ahsoka sa di Luke ma non pensa a coinvolgerlo attivamente o almeno a segnalargli i sospetti sul ritorno di Thrawn e la presenza di Force users oscuri in grado di minacciare la sua accademia e in generale la pace. E crea delle dissonanze rispetto al Consiglio Ombra e alla Nuova Repubblica. Per non parlare poi del fatto che, essendo già avvenuto il primo incontro, è probabile che Ahsoka sappia della redenzione di Anakin.
Se invece la serie fosse ambientata prima, avremmo avuto le seguenti opportunità: Ahsoka non conoscerebbe Luke e quindi non potrebbe pensare di avvertirlo e/o di coinvolgerlo. Ci consentirebbe di progredire verso il loro primo incontro invece di vedere ora i risultati (non soddisfacenti) del fatto che sia avvenuto in precedenza e off-screen. La Nuova Repubblica avrebbe una prova in meno della riorganizzazione imperiale, perché l’attacco di Gideon su Mandalore non sarebbe ancora avvenuto, il che renderebbe un po’ meno astruso il suo comportamento. E Pellaeon parlerebbe al Consiglio Ombra conscio che Thrawn è effettivamente tornato ma con la prudenza necessaria per non rivelare nulla del suo piano (proprio come avvenuto nelle opere legends, dove aspettò un anno per sferrare la sua offensiva). Insomma, davvero una marea di ottime occasioni narrative mandate in fumo da una frase facilmente evitabile.
L’intervento di Leia e C-3PO
Tornando al processo, arriva poco dopo una gradita sorpresa: si tratta del mitico C-3PO (interpretato ovviamente dall’immenso Anthony Daniels), lì per conto della senatrice Leia Organa. Rivederlo è un’emozione immensa, anche se è un vero peccato che non si sia sfruttata l’occasione per far debuttare Leia nelle serie tv live action. Il nostro protocollare dorato ha portato una trascrizione in cui la senatrice Organa afferma di aver autorizzato la missione su Seatos, che era stata invece votata a sfavore da Xiono quando lei non c’era (egli aveva anche osato definire C-3PO “banale droide”; se ci fosse stato R2…).
Leia sorvolerà su questo passo falso, a patto che per ogni altra questione ci si rivolga a lei in quanto capo del Consiglio della Difesa. Scopriamo quindi che era Leia a ricoprire l’importante ruolo alla guida di quest’organo già introdotto nel primo episodio di Ahsoka. Nelle opere legends, come vediamo all’interno del romanzo “Crisi della flotta nera – Prima della tempesta“ a ricoprire quel ruolo era il senatore Behn-Kihl-Nahm.
La questione viene quindi risolta, e in separata sede scopriamo da Mon Mothma che Leia aveva utilizzato un escamotage, avendo autorizzato la missione solo a posteriori. La Cancelliera chiede ad Hera quanto sia reale la minaccia del ritorno di Thrawn, ed ella risponde che dovevano prepararsi al peggio.
Altre emozioni su Ahsoka e Anakin
La scena si sposta poi sullo shuttle T-6, ancora in viaggio con i purrgil, e su Ahsoka che si sta allenando. In particolare ella si esercita sulla quinta forma, nella variante dello Shien. La forma V era la preferita del suo Maestro, e infatti poco dopo appare l’ologramma di Anakin che indossa l’armatura delle Guerre dei cloni. Nell’olo-lezione, Anakin avvisa la giovane Ahsoka che in guerra non avrebbe incontrato solo droidi ma anche personaggi come il generale Grievous, Asajj Ventress o il Conte Dooku. Figure chiave di quel periodo che Ahsoka poi avrebbe incontrato spesso (tranne Dooku).
La scena è bellissima anche perché nella lezione Anakin incoraggia la sua padawan a seguire l’istinto, non avere paura e ad esercitarsi in quelle forme di combattimento. Visibilmente commossa e persa nei ricordi, Ahsoka dice ad Huyang che Anakin le aveva fatto più di venti registrazioni, e che quella era l’ultima. La togruta la ripone nella scatola insieme alle altre, e qui possiamo rivedere più in dettaglio la teca di addestramento, ricca di spade laser, remoti, ecc.
Anche nella 2×18 di Rebels Ahsoka osservò con nostalgia una registrazione di una lezione del suo Maestro, in quel caso specifico sulla Forma IV.
Arrivo turbolento su Peridea
Dopo un simpatico siparietto tra Ahsoka e Huyang, che si dimostra sempre più insolente, i due escono dall’iperspazio con i purrgil. Ad accoglierli però c’è una sgradita sorpresa: un campo minato imperiale molto fitto che ferisce le creature. Le mine orbitali imperiali sono state ricanonizzate nella serie a fumetti Poe Dameron, dove un campo minato imperiale abbandonato dalla Guerra Civile Galattica fu utilizzato anni dopo dal Primo Ordine. Nelle opere legends, erano largamente utilizzate.
Ovviamente i purrgil fuggono velocemente, lasciando scoperto lo shuttle T-6 che sfreccia tra le mine cercando di evitarle. Questa splendida scena, che cita quella di Episodio V con il campo di asteroidi, prosegue con un inseguimento da parte di una squadriglia di caccia pilotati dalle scout guard di Morgan Elsbeth. Ahsoka porta il T-6 verso l’anello di Peridea, formato come visto nel sesto episodio dai resti ossei dei purrgil accumulatisi nei millenni. Anche quando poi il T-6 si ferma all’interno dei resti di un purrgil abbiamo bellissime citazioni al prosieguo della scena del Millennium Falcon ne L’Impero Colpisce Ancora, quando si fermò all’interno dell’exogorth.
Thrawn scopre il passato di Ahsoka
Intanto su Peridea Enoch aggiorna Thrawn sull’arrivo dei purrgil e del T-6, mentre Morgan Elsbeth gli fornisce tutte le informazioni su Ahsoka da un database degli Inquisitori, che come sappiamo avevano una lista di jedi sopravvissuti all’Ordine 66 o presunti tali. Thrawn scopre con sorpresa che il Maestro di Ahsoka era il generale Anakin Skywalker, che come vi dicevo nell’analisi della 1×06 aveva conosciuto in due occasioni cruciali narrate nel romanzo Alleanze. Come vi spiegavo sempre nell’analisi, grazie a Zahn e ad un suo espediente narrativo è il romanzo stesso che evita la retcon sul chiss che conosceva la togruta come padawan di Anakin (Ahsoka viene nominata da Padmé a Thrawn, ma in due momenti distinti).
Dopo aver fatto questa scoperta Thrawn dice di ritirare i caccia, altra scelta che Morgan non comprende. E dopo una battuta sulla purga jedi (“i jedi si addestrano da anni a nascondersi”) dice che se Ahsoka era simile al suo Maestro sarà imprevedibile e pericolosa. Perciò avrebbero aspettato qualsiasi sua mossa, per capire quale direzione prendere. Altra scelta tattica esemplare, che dimostra quanto Thrawn sia un passo avanti a tutti.
Ezra recupera informazioni
Nel frattempo Sabine ed Ezra sono in viaggio con i Noti, che posseggono delle case/guscio mobili. Il ragazzo sta elaborando tutti gli eventi che si era perso in quei nove anni: la sconfitta dell’Impero, e qui Sabine nomina la Battaglia di Endor (anche se quella che pose fine definitivamente all’Impero fu quella di Jakku), la morte dell’Imperatore (insolente la replica di Sabine: “almeno così dicono”, in merito a quanto vedremo poi in Episodio IX), la nascita di una Nuova Repubblica, Zeb che addestra le reclute ed Hera guida una flotta.
Ezra le chiede poi come avesse fatto a trovarlo, e Sabine tergiversa dicendo che era complicato. E aggiunge anche che Ahsoka l’aveva presa come apprendista. La reazione di Ezra è sorpresa, ma poi egli ripensa a quando anche Sabine si addestrò con lui durante gli eventi di Rebels; finalmente viene menzionato indirettamente l’addestramento da parte di Kanan. Egli chiede anche dell’arrivo di Ahsoka, altro argomento complicato da spiegare come ben sappiamo.
Splendide scene parallele
La scena si sposta poi nuovamente su Thrawn, che richiede l’assistenza delle Grandi Madri per trovare Ahsoka dentro il cimitero. Il tutto mentre la togruta cerca di connettersi a Sabine tramite la Forza: un’altra bellissima citazione ad Episodio V, quando Luke e Leia si percepirono su Bespin proprio attraverso la Forza. La ragazza riesce a sentirla e le due si connettono, mentre allo stesso tempo le Grandi Madri localizzano Ahsoka. Una scena intensa e con un montaggio parallelo a dir poco magnifico.
Il Grand’ammiraglio fa aprire il fuoco ad Enoch direttamente dall’Occhio di Sion, e Ahsoka sfugge al bombardamento dirigendosi verso Sabine. Thrawn sa che ella stava cercando la ragazza (che avevano prontamente allontanato dal fulcro operativo del Chimaera) e fa contattare il gruppo caccia affinché ingaggi l’avversario. Non sarebbe stato necessario quindi approntare le difese, e le schermaglie lontane avrebbero dato il tempo di completare il carico delle tombe senza intoppi. Come sempre, il nostro chiss riesce brillantemente a leggere nella mente dei propri avversari.
Le scelte di Baylan e Shin
La scena si sposta poi su Baylan e Shin: il Maestro prende in giro la sua apprendista, dicendole di contattare Thrawn, uccidere Sabine ed Ezra e prendere il suo posto nell’Impero che verrà. Egli infatti è intenzionato a percorrere la sua strada, che lo porterà al misterioso richiamo di Peridea; ma percepisce in Shin obiettivi diversi. Ella infatti fa esattamente ciò che era stato prefigurato, e con una punta di rammarico per quella scelta il Maestro le offre un’ultima preziosa lezione: “è l’impazienza della vittoria che garantisce la sconfitta”.
Shin e i predoni in sella agli howler si apprestano quindi ad attaccare, e Thrawn decide di inviare due cannoniere con night troopers a supporto. I teneri Noti si difendono come possono, generando ovviamente sequenze comiche, fino a quando Ezra non li fa fermare e disporre in cerchio. Mentre i due sono pronti a lottare, Ahsoka si lancia giù dallo shuttle T-6 e incontra nuovamente Baylan Skoll.
Via agli scontri
Il suo approccio ovviamente è completamente diverso rispetto al quarto episodio. Dopo il suo incontro catartico con Anakin Ahsoka ci mostra anche in combattimento la nuova leggerezza acquisita, affrontando Baylan con uno spirito e uno stile completamente diversi. Riesce a bloccare con facilità ogni suo attacco, e stavolta è lui ad essere visibilmente nervoso. Inoltre, come una vera jedi, si libera di lui senza abbatterlo grazie all’intervento di Huyang.
In contemporanea avviene anche lo scontro tra Ezra, Sabine, Shin e i predoni. La ragazza tenta di restituirgli la spada laser in una scena super esilarante, ma Ezra le ricorda di avergliela regalata (come abbiamo visto nella quarta stagione di Rebels) e soprattutto che poteva fare a meno sia di quella che dei blaster. Una scena meravigliosa che ci mostra quanto Ezra abbia abbracciato la filosofia jedi improntata sul difendersi senza mai attaccare. La Forza è sua alleata (e una potente alleata essa è), ed è tutto ciò che gli serve.
Il nuovo stile di Ezra
Egli ci mostra infatti uno stile di combattimento basato sul corpo a corpo simile al Teras Kasi, ma meno cruento e più votato alla difesa. Gli vediamo poi utilizzare un’altra abilità interessante: egli riesce a deflettere il raggio della spada laser di Shin. Anche se si trattava di un potere complesso da imparare, molti force user riuscivano a padroneggiarlo deflettendo colpi di blaster, fulmini di Forza, ecc. Nelle opere legends questa tecnica faceva parte del Tutaminis, titolo generico utilizzato dall’Ordine Jedi per classificare le abilità della Forza legate all’assorbimento o dissipamento di energia.
Poco dopo essersi liberati dei predoni, approdano sul luogo le cannoniere con i night troopers, che dispiegano anche droidi da pattuglia IMG-099 Mark IV. Le nuove forze accerchiano Sabine ed Ezra, che riesce insolentemente a prendere tempo fino al tempestivo arrivo di Ahsoka, che si libera facilmente di Shin. Con questo ribaltamento di fronte, i nostri riescono pian piano a sopraffare i nemici.
La profondità di Thrawn
Il tutto avviene anche grazie al dietrofront di Baylan Skoll, del quale Thrawn si era prontamente accorto. Qui il Grand’ammiraglio ci mostra un altro dettaglio che lo rende speciale e diverso da qualsiasi altro imperiale: l’elogio ai suoi avversari, che stavano ottenendo una vittoria come ai tempi d’oro dei jedi. E poi, con una sempre più incredula Morgan Elsbeth, richiama le cannoniere per evitare altre perdite. Anche questo è un suo tratto caratteristico presentatoci sin dalle vicende dell’Erede dell’Impero.
Morgan sbotta quando Thrawn parla addirittura di successo contro Ahsoka Tano, soprattutto perché gli dice che i loro nemici si erano riuniti. Ma ancora una volta la sua visione è limitata, e Thrawn le mostra la questione a 360°: mentre il nemico era distratto, il trasbordo del carico era quasi completo. Presto avrebbero lasciato quel luogo remoto, l’obiettivo principale, mentre Ahsoka aveva perso ciò che non poteva permettersi di perdere, e cioè tempo. Morgan, a bocca aperta mentre Thrawn le parla, riesce finalmente a comprendere che erano in vantaggio.
Riunione di famiglia e ritorno a casa
I night troopers quindi si ritirano, lasciando Shin da sola contro tre. Ahsoka però, sempre da vera jedi, la invita a deporre la sua arma e le offre aiuto. La ragazza ci pensa, soprattutto dopo essere stata abbandonata non solo dai troopers ma anche dopo essersi allontanata dal suo Maestro, ma poi torna in sé e fugge. Sempre con un gesto da applausi, Ahsoka ferma Sabine che scatta verso di lei.
La togruta e Sabine si ritrovano faccia a faccia, e invece di sgridarla Ahsoka le sorride: è palese che Sabine non se l’aspettasse, e le sorride a sua volta dopo aver tirato un sospiro di sollievo. E il successivo abbraccio tra Ezra e Ahsoka è la ciliegina sulla torta delle grandi emozioni di questa puntata, coadiuvate soprattutto dalla risata finale di quest’ultima, finalmente libera dal peso che l’attanagliava. Un momento che fa sciogliere il cuore.
E con Ezra pronto a tornare a casa, si chiude questo settimo episodio della serie. Cosa ne pensate dei suoi riferimenti ed easter egg? Ditecelo come sempre nei commenti! E continuate a seguirci, anche su Facebook, YouTube, Instagram e Twitter! Vi terremo costantemente aggiornati sull’universo di Star Wars.