Licantropus potrebbe portare a una svolta in Lucasfilm?
Lo Speciale di Halloween uscito il 7 Ottobre scorso ed incentrato sull’omonimo personaggio Marvel di Licantropus potrebbe aver aperto le porte ad un nuovo tipo di produzioni, che anche Lucasfilm potrebbe adottare in futuro. Vediamo perché!
La prima Special Presentation del Marvel Cinematic Universe…
Licantropus, Speciale di Halloween dei Marvel Studios, ha destato l’interesse dei fan già con i primi rumor relativi alla sua preproduzione, datati Agosto 2021.
Ad alimentare l’entusiasmo degli appassionati è stata la conferma in merito alla regia curata da Michael Giacchino, già regista e compositore affermato e riconosciuto per i suoi lavori, tra cui ricordiamo le colonne sonore di film come Rogue One: A Star Wars Story, Jojo Rabbit e la trilogia di Spider-Man dell’MCU (Homecoming, Far From Home e No Way Home).
Le aspettative dei fan sono state ampiamente soddisfatte: sul celebre sito Rotten Tomatoes possiamo notare che l’Audience Score di Licantropus, ovvero la valutazione assegnata dal pubblico al prodotto in questione, si assesta su un solidissimo 92%.
Un’accoglienza piuttosto calorosa, considerando lo stile peculiare e completamente diverso da quello degli altri film e delle altre serie MCU attualmente esistenti, nonché le numerose citazioni ai vecchi film sui mostri prodotti dalla Universal nella seconda metà del secolo scorso.
… e non di certo l’ultima!
Come già annunciato in precedenza dallo stesso Kevin Feige, presidente dei Marvel Studios, in dirittura d’arrivo vi è un’altra Special Presentation (che, secondo alcuni recenti rumor, potrebbe introdurre un personaggio molto importante per il futuro dell’MCU), incentrata sui Guardiani della Galassia, la cui pubblicazione dovrebbe avvenire tra poco più di un mese su Disney+.
Pare inoltre che alcune serie tv Marvel ancora in fase di sviluppo siano state “convertite” in Special Presentation proprio visto il successo riscosso da Licantropus, tra le quali spiccherebbero Nova, Wonder Man e Captain Carter.
A giustificare tali cambiamenti sarebbe la “compattezza” di cui godono i mediometraggi, che di fatto permette allo spettatore di vivere un’esperienza di intrattenimento più immersiva e meno “diluita” nel tempo. Fattori decisamente vincenti in quanto si parla di prodotti che, anche a distanza di settimane dal loro esordio, non possono essere penalizzati da un eventuale calo di spettatori, problema che ha afflitto -e continua tutt’ora ad affliggere- numerose produzioni Marvel Studios e Lucasfilm.
Ma Star Wars?
Come emerso nell’ultimo mese, e come era prevedibile visti i precedenti avuti con le produzioni passate, Andor ha diviso in due il fandom di Star Wars: da una parte c’è chi sta apprezzando l’egregio lavoro di scrittura e worldbuilding che caratterizza questa serie, mentre dall’altra c’è chi ha mosso critiche molto pesanti relative soprattutto al ritmo della narrazione che, a detta di alcuni spettatori, sarebbe esageratamente lento se non addirittura soporifero. Il che sembra anacronistico, vista la cura con la quale è stato abilmente concepito e realizzato.
Queste considerazioni di alcuni sono probabilmente dovute all’impostazione che, da alcuni anni a questa parte, caratterizza la maggior parte delle opere di intrattenimento, anche al di fuori di Star Wars: cameo -spesso forzati- di personaggi amati dai fan, plot twist -spesso telefonati- presenti in ogni punto della trama, fanservice -spesso non necessario- ridotto ai livelli di una fanfiction scritta da preadolescenti su WattPad.
Ormai è innegabile l’essersi abituati a questo tipo di film, serie tv, libri e fumetti/manga, il che spiega inequivocabilmente il loro effettivo successo e la loro diffusione a macchia d’olio. Ma il rovescio della medaglia, appunto, è spesso una povertà narrativa non indifferente.
Proprio per questo motivo, Lucasfilm potrebbe optare per la realizzazione di prodotti simili alle Special Presentation: senza necessariamente ricondursi ai cliché sopracitati, vi è la possibilità concreta di produrre opere interessanti, rilevanti ed accattivanti, di modo da accontentare una fetta di fandom molto più ampia, includendo anche chi non riesce ad apprezzare prodotti più sofisticati di quelli che ormai alimentano l’odierna industria dell’intrattenimento audiovisivo.
Naturalmente non si parlerebbe di prodotti del calibro dell’Holiday Special del ’78, bensì di mediometraggi che possano effettivamente contribuire all’espansione dell’universo di Star Wars ed introdurre in live action nuovi personaggi presi da serie animate, fumetti, videogiochi o romanzi del franchise, come la Dottoressa Aphra o Darth Revan.
E voi cosa ne pensate? Gli Special potrebbero effettivamente riconciliare il fandom? Fatecelo sapere nei commenti! E continuate a seguirci, anche su Facebook, YouTube, Instagram e Twitter! Vi terremo costantemente aggiornati sull’universo di Star Wars.