Andor: la recensione della quinta puntata!

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Cassian su Aldhani

Ci siamo! Dopo lo spettacolare quarto episodio torna Andor, la nuova serie di Star Wars in onda su Disney+. La quinta puntata (qui la nostra analisi easter egg e riferimenti) mantiene le aspettative e conferma la serie come uno dei prodotti di punta della galassia lontana lontana. Questa è la nostra recensione, come al solito prima senza e poi con spoiler…

Gli archi di Andor

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Uno scorcio di Coruscant

La quinta puntata conferma un pattern che Andor sta seguendo. Un po’ come in The Clone Wars, la serie sembra avere degli archi, in questo caso di tre puntate. Come nel primo trittico, il secondo episodio è dedicato all’approfondimento e allo scavo emotivo sui personaggi. A livello di azione è forse la puntata più carente, ma questo non significa che a livello di coinvolgimento non mantenga la stessa caratura dei suoi predecessori. In Andor in generale c’è un’attenzione particolare a far sì che lo spettatore empatizzi, o almeno comprenda, le motivazioni di tutti i personaggi.

E quest’episodio fa proprio questo, non solo con i membri della piccola cellula ribelle, ma anche con i personaggi che orbitano intorno a Coruscant. Di fondo, la puntata è la lunga preparazione alla missione, crea tensione sull’attesa di qualcosa che deve ancora avvenire. E in quest’attesa, in questa giornata che sembra infinita, riesce a descrivere in maniera mirabile cosa significava essere un ribelle in quel preciso momento storico. Descrive la fragilità di qualcosa che ancora non si è del tutto formato, che si basa soltanto sulla volontà d’animo del singolo, perché tutto il resto semplicemente non c’è.

Come dicevamo, a livello di azione non succede molto, ma non importa. E’ un episodio che riflette sul concetto stesso di ribellione, e lo fa legandolo alle storie di ogni singolo personaggio. Se non avete visto la puntata fermatevi qui, perché adesso parliamo di spoiler…

L’attesa della missione

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La squadra per la missione su Aldhani

ATTENZIONE SPOILER ANDOR EPISODIO 5!

Come dicevamo, è l’attesa la vera protagonista della puntata. L’attesa che la missione cominci, l’agitazione per qualcosa che viene preparato da mesi. E, in quest’attesa, scopriamo le motivazioni dei protagonisti, il motivo per cui sono lì. Ognuno ha una sua ragione: c’è chi cerca vendetta, c’è chi invece è semplicemente un’idealista. Conosciamo quindi tutte le sfaccettature del gruppo ribelle di Vel, e questo serve a dare forza al colpo di scena dell’episodio. Infatti, nel corso della preparazione alla missione, Cassian è costretto a rivelare di essere lì per soldi.

Questo contrasto tra Cassian e gli altri è l’attrito che fa scaturire la riflessione sul concetto stesso di ribellione. Gli altri sono lì gratuitamente, lottando senza mezzi contro qualcosa di troppo grande per loro. Per questo lo sdegno nei confronti di Cassian è fortissimo, e il nostro protagonista avrà qualche difficoltà a guadagnare la loro fiducia. Nel frattempo la puntata approfondisce la quotidianità su Coruscant degli altri protagonisti, come Luthen e Mon Mothma, e vediamo l’attesa e l’agitazione anche dal loro punto di vista.

In conclusione, è una puntata che lascia spazio ai personaggi e che porta avanti un tema bellissimo, incarnato dalla battuta “ognuno ha la sua ribellione”. Toccherà a Cassian, prima o poi, trovare la sua. Chissà che non lo farà già la prossima settimana, quando vedremo finalmente l’adrenalinica missione… Nel frattempo, in quest’altro articolo trovate la nostra consueta analisi easter eggs e riferimenti dell’episodio.

Voi cosa ne pensate? Vi è piaciuta la puntata? Fatecelo sapere nei commenti! E continuate a seguirci, anche su Facebook, YouTube, Instagram e Twitter! Vi terremo costantemente aggiornati sull’universo di Star Wars.