The Book of Boba Fett: la recensione della serie
Dopo l’epica conclusione di The Book of Boba Fett (qui trovate la nostra recensione ed analisi easter egg dell’ultima puntata), andiamo a tirare le somme di una serie che ha avuto alti e bassi. Chiaramente ci saranno spoiler, quindi chi non ha visto la serie non vada oltre…
Difetti di The Book of Boba Fett
Partiamo da un assunto: The Book of Boba Fett ha alternato ottime puntate ad altre decisamente meno riuscite, ma questo non è il problema principale della serie. Un difetto di fondo è che in sette puntate il progetto non ha mai mostrato di avere un’identità propria, di poter sussistere da solo nell’ecosistema Star Wars. E infatti, al suo interno coesistono fin troppe narrazioni, tra cui uno spin-off su The Mandalorian. Di fondo, quindi, cos’è The Book of Boba Fett? Purtroppo, la domanda rimane un po’ senza risposta.
Un altro problema ha riguardato il protagonista: abbiamo già visto Boba cambiato in The Mandalorian. The Book of Boba Fett si carica quindi il compito di spiegare il suo cambiamento, ma non gli fa fare un vero e proprio arco. Nel finale Boba accetta soltanto la sua nuova condizione, non è davvero cambiato. Questo è il motivo per cui il protagonista troppo spesso non spicca, anzi, per contrasto Din Djarin gli ruba la scena in pochi minuti dal suo ingresso.
Parlando di Din Djarin, come non è chiara la serie non è nemmeno chiara la sua struttura: la prima parte ha portato avanti quest’alternanza di passato/presente che finiva sempre per favorire il passato. Poi c’è stato un episodio e mezzo di spin-off su The Mandalorian e poi il finale, che miracolosamente è riuscito a mettere insieme il meglio della prima e della seconda parte, salvando in corner la serie. Guardandola però nel suo insieme, questa struttura non può non sembrare confusa, priva di un’idea chiara di partenza (come invece era chiara in The Mandalorian 2, con i camei fissi ad ogni puntata ma che non toglievano visibilità al prodotto principale).
Una narrazione nuova
L’idea che forse The Book of Boba Fett ha portato avanti è quella di provare ad introdurre un concetto di narrazione più complessa, dove tutte le serie sono integrate e ognuna è in qualche modo sequel di un’altra. Quest’esperimento è riuscito a metà, perché da un lato l’universo si espande in maniera sempre più coesa, dall’altro il prodotto singolo ne viene grandemente depotenziato. Il rischio è che l’unico lascito di The Book of Boba Fett sia il ricongiungimento di Grogu e Din. E questo non è un bene.
Per fortuna, l’ultima puntata ha dato momenti memorabili anche per Boba, soprattutto quando cavalca il rancor. L’episodio conclusivo è riuscito a ridare dignità sia a Boba ma anche a Fennec Shand, facendo però pensare che nelle prime puntate ci sono state tante occasioni sprecate. Nonostante la sua dinamicità, spicca nel finale una linearità davvero banale della narrazione. Dal punto di vista registico, purtroppo Rodriguez ha diretto alcuni degli episodi più deboli, mentre abbiamo avuto la conferma della bravura di Bryce Dallas Howard. Alcuni dei momenti migliori della serie sono dedicati a Grogu e a Din Djarin e la scena in cui sono finalmente riuniti è davvero emozionante.
In conclusione, la serie nel suo insieme non ha convinto del tutto. Ci sono stati alcuni momenti eccellenti che la salvano, facendole guadagnare la sufficienza. Per il resto, speravamo in una maggiore compattezza e una caratterizzazione più efficace di alcuni personaggi. Quel che è certo è che adesso siamo pronti più che mai per vedere Grogu e Din sulla loro Starfighter N-1 in The Mandalorian 3!
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