The Book of Boba Fett: tutti i riferimenti e gli easter egg del secondo episodio!
Torna l’appuntamento del mercoledì con The Book of Boba Fett, con il secondo episodio intitolato “The tribes of Tatooine”. Una puntata finalmente più lunga e decisamente superiore alla prima, sia per tematiche che per easter egg e riferimenti, davvero tantissimi. Andiamo a scoprirli tutti di seguito!
La sequenza iniziale
Con una scena che ricorda molto l’inizio di Episodio VI, Fennec porta al Palazzo il mercenario catturato nel primo episodio, che si scopre essere un membro dell’Ordine del Vento Notturno, un gruppo di assassini d’elité su commissione. Per farlo parlare, Boba e Fennec lo gettano nella fossa del Rancor, anche qui omaggiando la scena di Episodio VI in cui ci cade Luke. Stavolta però la tana è vuota, ma per la paura l’assassino vuota il sacco e rivela di essere stato assoldato dal sindaco di Mos Espa.
Come avevamo previsto, il sindaco Mok Shaize è l’ithoriano visto nei trailer e negli spot. I protagonisti si recano da lui su Mos Espa per parlare dell’affronto subito, ma scoprono che non è stato lui ad assoldare gli assassini (fortunatamente per la narrazione). Perciò i nostri si recano al Sanctuary dalla twi’lek Garsa Fwip per saperne di più.
Nella Cantina trovano la consueta varietà di specie aliene e droidi: rivediamo il musicista Max Rebo, il droide modello di serie RX che viene utilizzato come mazziere, un esemplare di razza chadra-fan, ecc. Garsa svela a Boba Fett che i Gemelli (due Hutt che fanno da chiaro riferimento a Luke e Leia) reclamano il trono di loro cugino Jabba. Nel discorso Boba cita sia Mustafar che Nal Hutta, il pianeta natale degli Hutt. Proprio in quel momento, arrivano i Gemelli (due Hutt inediti in Star Wars) a reclamare il loro potere su Tatooine.
Diatribe e gradite sorprese
Fino a questo momento, sapevamo che canonicamente il Clan degli Hutt aveva perso molto potere dopo la caduta dell’Impero soprattutto perché il Consiglio, nei mesi successivi alla morte di Jabba, non riuscì a prendere una decisione su chi dovesse prendere il suo posto. Evidentemente, cinque anni dopo, i Gemelli lo hanno reclamato per loro. Questi ultimi arrivano su una lettiga trasportata da umani, nikto e Twi’lek, e cercano di intimidire Boba con una presenza molto particolare ed emozionante.
Si tratta del wookiee Black Krrsantan, personaggio dei fumetti che fa il suo debutto in live action. Egli, da ex gladiatore (le sue origini vengono citate anche da Boba Fett) diventa un temuto cacciatore di taglie. I due lavorarono insieme nove anni prima di queste vicende, assoldati da Vader proprio su Tatooine come narrato nella serie a fumetti Darth Vader 2015. Black Krrsantan inoltre è una presenza fissa nella serie a fumetti sulla Dottoressa Aphra, e le speranze di rivedere anche quest’ultima in live action aumentano.
Dopo una situazione di stallo, i due Hutt lasciano la questione in sospeso e si ritirano. Sicuramente torneranno alla carica, ma ciò parrebbe dimostrare quanto il Clan degli Hutt si sia indebolito rispetto al passato. E a proposito di passato, dopo questa sequenza Boba torna nella capsula di Bacta, e ricominciano i flashback ambientati nel 4 ABY (dopo la sua uscita dal Sarlacc).
Addestramento e vecchie conoscenze
Il flashback si apre con il gruppo di Tusken che cerca l’acqua, mentre Boba si allena con un membro della tribù nello scontro con il gaderffii, l’arma tradizionale dei Tusken. Ad un certo punto, il gruppo viene attaccato da un treno merci appartenente ai Pyke, sindacato criminale visto in moltissime altre opere tra cui Solo, The Clone Wars, ecc. Questi ultimi, per farsi strada nel mare delle Dune, uccidono Tusken e Bantha.
Deciso a far cessare la cosa, Boba Fett si dirige alla stazione Tosche, nominata da Luke in Episodio IV e parte di una lunga sequenza tagliata dal film del 1977. Lo possiamo capire da moltissimi elementi comuni a queste scene tagliate, e dalla presenza di due amici di Luke: Laze Loneozner e la sua ragazza Camie Marstrap, che sarebbero dovuti apparire già in Una Nuova Speranza. Una reference davvero stupenda. Nella scena vediamo probabilmente anche Merl Tosche, il proprietario.
I nostri sono continuamente infastiditi da quel gruppo di Nikto che avevamo visto nell’episodio precedente, ma fortunatamente Boba Fett li metterà al tappeto. Oltre alle buone intenzioni, egli li ha attaccati soprattutto per sottrarre i loro speeder, che serviranno per il successivo attacco al treno.
L’attacco al treno
Dopo aver addestrato i Tusken all’utilizzo degli speeder, Boba elabora un piano per assaltare il treno dei Pyke. Omaggiando i grandi classici western, parte così l’attacco al convoglio, in una scena d’azione davvero ben fatta. Tra le altre cose, possiamo notare che questo treno è alimentato a Coassio, sostanza vista in Solo: A Star Wars Story e smerciata soprattutto dai Pyke. Dopo essere riusciti a fermare il treno e catturare molti Pyke, Boba li interroga per conoscere i loro traffici.
Anche in questo caso ci sono molti easter egg: egli infatti nomina la spezia Sansanna delle miniere di Kessel, una tipologia che abbiamo visto soprattutto in The Clone Wars (Lom Pyke, capo del sindacato durante le Guerre dei Cloni, ne faceva largo uso). Scoperto il loro traffico, Boba “negozia” nuovi termini: se d’ora in poi vorranno attraversare il Mare delle Dune per i loro traffici, dovranno pagare un pedaggio. Sempre in questa scena, scopriamo che i Tusken si dissetavano con il latte dei meloni neri, che compaiono per la prima volta nella serie a fumetti Star Wars del 2015.
Catarsi e nuova vita
Successivamente, Boba e i Tusken si ritrovano intorno al fuoco. Quello che dovrebbe essere il capotribù gli racconta la storia del loro popolo, fatto di tante tribù divisesi dopo che gli oceani di Tatooine si sono prosciugati. Questo riferimento ad un remoto passato in cui Tatooine era rigoglioso è contenuto nella guida canonica Ultimate Star Wars. E probabilmente (ma solo come citazione indiretta) si rifà anche a vicende Legends, in particolare all’invasione Rakata e al bombardamento del pianeta, avvenuto 25 mila anni prima delle vicende della saga.
Il capo, per ringraziarlo, dona a Boba Fett una lucertola che gli entra praticamente nel cervello, e che gli provoca delle allucinazioni particolari. Egli vive una vera e propria catarsi: rivede il suo passato da clone di Jango su Kamino (lo vediamo bambino mentre osserva la partenza della Slave I) e si rivede con la sua armatura all’interno del Sarlacc. Egli si libera metaforicamente delle sue catene, e rinasce come nuovo membro della tribù.
Questa rinascita si concretizza con la vestizione e la creazione del suo personale bastone gaderffii, tramite un ramo recuperato durante il rito della catarsi. Queste splendide sequenze, che ci hanno portato ancor più in fondo alle tradizioni Tusken, si chiudono con una bellissima danza rituale che sancisce la sua unione alla tribù.
Vi è piaciuto il secondo episodio di The Book of Boba Fett? Che ne pensate degli easter egg e dei riferimenti di “The tribes of Tatooine”? Ditecelo come sempre nei commenti! In quest’altro articolo trovate la recensione della puntata. Continuate a seguirci anche su Facebook, YouTube, Instagram e Twitter! Vi terremo costantemente aggiornati sull’universo di Star Wars.