Episodio III: la struggente e nascosta richiesta d’aiuto di Anakin ad Obi-Wan
Lo scontro tra Anakin e Obi-Wan su Mustafar è sicuramente uno dei momenti topici della saga di Star Wars; una scena sempre struggente e commovente. Ma se vi dicessimo che potrebbe essere ancor più tragica, ci credereste? Oggi vi parliamo di una straziante richiesta d’aiuto che Anakin fa a Obi-Wan, e della storia che si cela dietro questa linea di dialogo nascosta.
La richiesta d’aiuto di Anakin
Il libro del 2005 The Making of Star Wars: Revenge of the Sith, scritto da Jonathan W. Rinzler (autore illustre in casa Lucasfilm negli anni Duemila) contiene tantissimi dettagli sulla preproduzione, la fotografia e lo sviluppo di Episodio III. In questo manuale Rinzler ci svela che il dialogo tra Anakin e Obi-Wan su Mustafar era inizialmente più lungo, poiché comprendeva alcune battute in più. Ecco cosa ci dice il libro: “Christensen geme per entrare nel personaggio, e poi dà una consegna emotiva tramite le due battute “Aiutami, (Maestro)” e “Ti odio!”.
Questa rivelazione aggiunge una nuova dimensione alla scena e la rende ancora più straziante, anche per la risposta di Obi-Wan: “Ti voglio bene ma non posso aiutarti.” Secondo il libro, dopo che Anakin implorava Obi-Wan di salvarlo, George Lucas chiese a Ewan McGregor di dire “Non posso…” in maniera più dolce, quasi come se lo stesse dicendo a se stesso. Questo perché, secondo il regista, Obi-Wan considerava Anakin già morto. Ecco perché ha anche suggerito che McGregor cambiasse le parole della sceneggiatura al passato, “Ti volevo bene“.
Ewan acconsentì, ma fece notare che la sua battuta successiva doveva cambiare in “Ma non ho potuto aiutarti.” Lucas ha anche spiegato che ciò che Obi-Wan sta sostanzialmente dicendo ad Anakin è “eri la mia unica speranza – l’hai fatta morire. Ora non abbiamo alcuna speranza“.
Indizi nella scena
Questo scambio di battute fu poi eliminato, ma la richiesta di aiuto di Anakin è rimasta nella scena che tutti conosciamo. Se non l’avete mai notata è perché non solo è impercettibile, ma anche priva di parole (sulla battuta di Christensen sono state montate infatti le urla). In alto potete notare il labiale di Anakin, che tende il braccio verso il suo Maestro. Il motivo che spinse Lucas ad eliminare questo dialogo fu probabilmente quello di voler sottolineare il puro odio di Anakin e il suo passaggio completo al Lato Oscuro (il chiedere aiuto avrebbe potuto suggerire uno sprazzo di luce in lui).
Sta di fatto che questo dialogo tagliato (ma comunque presente in minima parte) avrebbe reso ancor più struggente una scena che già di per sé spezza il cuore. Che ne pensate di questo taglio? Preferite la versione che tutti conosciamo o avreste voluto ascoltare queste battute? Ditecelo come sempre nei commenti! Continuate a seguirci anche su Facebook, Instagram e Twitter, vi terremo costantemente aggiornati sull’universo di Star Wars.
Fonti: Reddit, The Making of RotS
È il solito mucchio di chiacchiere basato sul nulla. Se in un film una battuta viene eliminata, significa che non c’è punto.
Inventarsi che questo “renda la scena più struggente” è, a livello di mentalità, lo stesso schifo di dietrologia di quando Lucas aggiunge a posteriori un raggio laser per sostenere che Han non abbia sparato a sangue freddo. Per altro fa bene ricordare che stiamo parlando di una delle scene più imbarazzanti della storia del cinema, tra Christensen che va sopra le righe in modo abietto, McGregor che la fa tutta sottotono e uno dei set più ridicoli della storia del green screen.
Il dato di realtà è semplice: Lucas aveva un’occasione di inserire una sfumatura in più nel personaggio di Anakin/Vader, una sfumatura che sarebbe stata coerente con l’evoluzione del personaggio dato che, alla fine del suo arco narrativo, quella “scintilla di luce” effettivamente c’è. Il buon George ha scelto di rimuovere la battuta indicativa di questa sfumatura e sospetto di poter indovinare la ragione: uno scambio come “Aiutami” “Non posso”, in quella scena ed in quel contesto, fa ridere.
Che significa “non posso”? Sei un Jedi, puoi spostare cose e persone con la sola forza del pensiero e vivi in un mondo di meraviglie tecnologiche dove è perfettamente possibile rimpiazzare un arto amputato con uno ugualmente funzionante e salvare la vita di un uomo coperto al 90% di ustioni (ma, apparentemente, non si può salvare una partoriente sana che ha “perso il desiderio di vivere”).
Al solito, la questione si riduce ad una semplice verità della vita: George Lucas non sa scrivere.