Neanche io riesco a credere a quello che sto per scrivere: Jar Jar Binks è in realtà un Signore dei Sith. Anzi, forse il più potente signore dei Sith che sia mai esistito. No, non sono ubriaco (almeno credo) e neanche sotto l’effetto di qualche droga. Da molto tempo gira sul web una teoria che indicherebbe Jar Jar come un potente signore del Lato Oscuro della Forza. Si, proprio quel Jar Jar Binks, non un suo cugino alla lontana. Il Gungan idiota e goffo che tutti conosciamo.
Ma come può una semplice teoria essere così seriamente convincente? Analizziamo i suoi vari punti e lo scoprirete, ma attenti! Quando finirete di leggere l’articolo non sarete più gli stessi: non dite che non vi avevo avvertiti. Si comincia!
1. La Forza si cela nei movimenti
In Star Wars siamo ormai abituati a vedere i Jedi e i Sith sfoggiare la loro abilità nei movimenti e nelle acrobazie, soprattutto durante i combattimenti. Questa è una dote che solo loro posseggono, o perlomeno coloro i quali sono sensibili alla Forza. Loro, e un altro personaggio: Jar Jar. Già nelle prime scene in cui appare, possiamo vederlo destreggiarsi in movimenti e tuffi acrobatici. Ma non è certo finita qui. E’ risaputo che lo stile di combattimento dei Jedi e, ovviamente, dei Sith, è fortemente ispirato a quello dei monaci Shaolin.
Uno degli stili più particolari degli Shaolin è il cosiddetto “stile dell’ubriaco”. Esso consiste nell’effettuare movimenti caotici e confusi, che però, nella loro totale scordinatezza, hanno una efficacia totale. Vi ricorda qualcosa? E’ lo stile di Jar Jar praticamente in ogni occasione di pericolo, o nel bel mezzo di ogni battaglia. Nonostante abbia la grazia di un elefante e la precisione di un ubriaco, riesce comunque a sconfiggere tutti i nemici che si trova davanti. Ogni santa volta. Inizialmente può essere considerata fortuna. Ma dopo diventa un preciso e impeccabile stile di combattimento.
2. Gli occhi non mentono
Tutti i signori dei Sith hanno un particolare fisico in comune: gli occhi. Essi infatti sono caratterizzati da una pupilla da rettile, racchiusa in un’iride dall’intenso colore giallo. Li ha il potente Darth Sidious, nonché il suo apprendista Darth Maul. Compaiono ad Anakin Skywalker quando ha quasi completamente abbracciato il lato oscuro della Forza. E, ovviamente, li possiede anche il “caro” Jar Jar Binks.
3. Il controllo mentale
Quando i Jedi o i Sith manipolano le menti deboli per piegarle al loro comando, accompagnano sempre le parole con i movimenti della mano, gesticolando in maniera ben precisa. Il gesto più palese e famoso che tutti ricordano è quello di Obi-Wan Kenobi sugli stormtrooper al porto spaziale di Mos Eisley. Altro esempio, Qui-Gon Jinn su Watto. Bene, nel corso della trilogia prequel, Jar Jar gesticola molto spesso allo stesso modo. E lo fa in momenti chiave della storia. Quando si trova, ad esempio, da solo e a tu per tu con determinati personaggi.
Partiamo dal principio, ponendoci una semplice domanda: come diavolo fa un completo idiota, ridicolo e impacciato, a convincere due Jedi a portarselo dietro? Ok, aveva giurato eterna fedeltà a Qui-Gon, che gli aveva appena salvato la vita. Ma il Jedi, visto il palese fardello che rappresentava il Gungan, avrebbe dovuto liberarsene quanto prima. E invece, Jar Jar riesce a plagiare la sua mente, riuscendo addirittura a persuadere i Jedi affinché convincessero il leader dei Gungan, Boss Nass, a portarlo con loro come guida. E questo è solo il primo esempio della sua subdola manipolazione accompagnata dal caratteristico gesto di persuasione.
Egli infatti riesce, con lo stesso metodo, a farsi nominare Generale durante la Battaglia di Naboo dallo stesso Boss Nass e a convincere Padmé a nominarlo rappresentante in Senato. Infine, sempre tramite la stessa gestualità, riesce a convincere il Senato ad esprimersi a favore di una sua importantissima mozione, che spiana la strada al potere di Palpatine. Quest’ultimo clamoroso avvenimento merita una menzione a parte, ne parlerò tra poco. Insomma, diciamocelo chiaramente: come ha potuto l’idiota più colossale della Galassia, compiere un’ascesa militare e politica degna del più abile e subdolo degli strateghi? La spiegazione è solo una. Manipolazione e un potere sconfinato, doti che solo un signore dei Sith può possedere.
4. La mozione del rappresentante Binks
Come detto sopra, Jar Jar è riuscito a convincere Padmé a nominarlo rappresentante in Senato in sua vece, poiché quest’ultima era stata costretta a nascondersi. Ed è tramite questi poteri che egli compie uno degli atti più importanti della saga. Avete capito bene, uno dei momenti chiave e di svolta di tutta la storia. Tramite una sua mozione infatti, egli propose al Senato di dare pieni poteri di emergenza al Cancelliere Supremo Palpatine, affinché potesse formare un esercito della Repubblica, volto a contrastare l’esercito dei droidi dell’Alleanza Separatista. La mozione venne, ovviamente, approvata. Tutto grazie alle sue doti persuasive, visto che quelle dialettiche erano abbastanza scarse.
Questo atto diede formalmente inizio alle Guerre dei Cloni. Una maxi farsa orchestrata da Palpatine (a questo punto, forse, sotto il volere di qualcun’altro…) per acquisire il potere assoluto, spianando totalmente la strada a quello che diverrà poi l’Impero Galattico. Tutto a causa della mozione del politico più “idiota” della storia, Jar Jar Binks. Convincere un’intera platea di senatori, praticamente tutta la Galassia, con il solo gesticolare delle mani. Davvero servono altre motivazioni per credere che sia il più potente Sith mai esistito?
5. I droidi conoscono sempre la verità
Un’altra particolarità si può notare durante la trilogia prequel. Tutti i droidi con i quali Jar Jar si è interfacciato, hanno avuto comportamenti violenti nei suoi confronti. Praticamente tutti i droidi odiano Jar Jar. Bella scoperta direte, visto che lo odiano in molti. Ma la particolarità sta nel fatto che il controllo mentale non funziona con i droidi.
Ognuno di loro, quindi, tramite comportamenti di vario genere, mostra odio e diffidenza nei confronti di Jar Jar. Il primo a darci questa sensazione è proprio R2-D2 che, rimasto solo con lui in uno dei loro primi incontri, lo spinge con prepotenza (ci aveva visto lungo il nostro insolente). Anche C3PO spende parole tutt’altro che dolci nei confronti del Gungan. Gli stessi comportamenti di molti altri droidi nel corso della trilogia prequel.
6. L’influenza su Anakin
Tutti siamo a conoscenza della grande manipolazione attuata da Palpatine per allontanare Anakin Skywalker dalla dottrina Jedi, per plasmarlo e portare il potente ragazzo sotto il lato oscuro della Forza, piegandolo al suo volere. E se questa subdola operazione di manipolazione mentale fosse iniziata molto prima, già da quando Anakin era solo un bambino? Ci ha pensato Darth Jar Jar ovviamente, con gesti all’apparenza futili o scherzosi, ma colmi di una potenza persuasiva enorme se rapportati alla mente di un bambino.
Durante La Minaccia Fantasma, Jar Jar prende costantemente in giro l’autorità di Qui-Gon davanti ad Anakin, tramite dispetti o boccacce. Tutto volto a plasmare il subconscio del piccolo Anakin, affinché egli, crescendo, impari a non rispettare l’autorità degli Jedi, facendo spesso di testa sua o agendo impulsivamente. Come mostrato spessissimo anche nella serie animata The Clone Wars.
La subdola operazione non finisce qui: Jar Jar infatti, parlando di Padmé con il piccolo Anakin, la definisce “pretty hot”, ovvero una gran figa (trattandosi di Natalie Portman, nulla da obiettare). Inculcando questo sentimento in un bambino di 9 anni, egli cerca di far nascere in lui quell’infatuazione che verrà poi sfruttata più avanti, affinché la manipolazione del giovane Anakin da parte di Palpatine risultasse ancora più semplice, tramite il valore di attaccamento affettivo e amoroso. Un Jedi non può permettersi di seguire la passione, in qualsiasi sua forma.
7. Il rapporto con Palpatine
Qui la questione si fa davvero interessante. Già affermare che Jar Jar sia un signore dei Sith, non è affatto semplice. Ma se si provasse a pensare ancora più in grande? Se Jar Jar fosse addirittura il Maestro, e Palpatine solo il suo Apprendista? Proviamo ad analizzare questo aspetto ancor più incredibile. Partiamo dal presupposto che la storia di Darth Plagueis, il potente Maestro di Palpatine, sia, almeno in parte, tutta una montatura. Uno specchietto per le allodole, voluto proprio dallo stesso Jar Jar per rendere ancor più misteriosa la sua vera identità.
Ma come e in che modo potrebbero mai essersi conosciuti due esseri così differenti tra loro? Presto detto: Jar Jar e Palpatine provengono dallo stesso pianeta, Naboo. Tra le decine di pianeti conosciuti in Star Wars, i due condividono la stessa origine. Una coincidenza che ci può stare, è vero. Ma come si spiega il fatto che, durante la trilogia prequel, Jar Jar sia costantemente al fianco del Cancelliere Palpatine durante alcune scene significative in cui quest’ultimo appare? Come è possibile che la persona più potente della Galassia abbia sempre, in questi momenti, un completo e ridicolo idiota al suo fianco?
Uno di questi momenti è il funerale di Qui-Gon. Palpatine e Jar Jar sono clamorosamente vicini. Una vicinanza che, in una situazione come quella, stona in maniera incredibile; sembrando quasi una caricatura. Ma il momento è denso di significato. Importantissima infatti la frase pronunciata da Yoda in merito ai Sith:
“Sempre due ci sono, né più, né meno. Un Maestro, e un Apprendista”.
Tutti, fino ad oggi, siamo stati portati a pensare a Palpatine e Darth Maul. E se invece il riferimento fosse proprio al Maestro Jar Jar e all’Apprendista Palpatine, entrambi presenti nella stessa stanza e stranamente l’uno al fianco dell’altro?
8. Niente è come sembra
George Lucas, in un documentario, svela quale fu, tra le tante, una delle idee che lo ispirarono per la figura del Maestro Yoda. Queste le sue parole in merito:
“Yoda really comes from a tradition in mythological storytelling- fairy tales- of the hero finding a little creature on the side of the road that seems very insignificant and not very important, but who turns out to be the master wizard, or the master thing”.
“La figura di Yoda proviene dalla mitologia delle storie tradizionali, le fiabe, dove l’eroe trova una piccola creatura sul ciglio della strada, apparentemente insignificante e non molto importante, ma che si rivela essere un potente stregone, oppure un essere guidato da questo stregone”.
Presumibilmente, Lucas avrebbe voluto creare questa stessa situazione anche nella trilogia prequel, ma in senso inverso. Ovvero, far conoscere una figura apparentemente fuori luogo, ridicola e sempliciotta, che si sarebbe rivelata, alla fine, il più potente signore dei Sith della Galassia, nonché il burattinaio di tutte le situazioni esposte in precedenza. Cosa può aver spinto Lucas ad accantonare questa scelta? Probabilmente l’impatto di Jar Jar sul grande pubblico.
Diciamocelo chiaramente, la quasi totalità dei fan di Star Wars non sopporta Jar Jar. E’ un personaggio odiato all’inverosimile, ed è uno dei motivi per i quali molti disprezzano i primi due Episodi (in ordine cronologico) della saga. Odio che io, come molti altri, non condivido. E’ stupido demonizzare due pellicole fondamentali per la storia di Star Wars, solamente a causa dell’odio provato per un personaggio. Ma, tornando a Jar Jar, l’astio globale che è riuscito a raccogliere nei suoi confronti deve aver spinto Lucas a ridimensionare drasticamente il suo ruolo. Come si può notare, infatti, ne La vendetta dei Sith, nel quale Jar Jar non ha neanche una battuta. E viene relegato ad un ruolo marginalissimo. Quello che, forse, sarebbe potuto essere l’Episodio della sua rivelazione, si è trasformato in quello dell’oblio.
Considerazioni doverose
Questa lettura vi ha lasciato sconvolti, vero? E’ d’obbligo però fare alcune precisazioni. Si tratta, ovviamente, solo di una fantasiosa teoria. Alcuni punti sono effettivamente molto convincenti, mentre altri sono più campati in aria, ma costruiti ad arte per creare l’effetto desiderato. Il punto riguardante il colore degli occhi ne è l’esempio: tutti i gungan hanno gli occhi gialli stile Sith, come molte altre creature in Star Wars. Ma, ovviamente, ciò non vuol dire che tutti i gungan siano Signori del lato oscuro. Come detto, altri punti sono in effetti molto interessanti. Ciò non toglie che in questo articolo abbia giocato con la fantasia, perché il triste destino di Jar Jar è noto nel nuovo canone.
In uno spezzone del romanzo Aftermath: La fine dell’Impero fa capolino proprio il nostro Gungan, diventato un clown di strada che allieta i bambini. Le sue parole sono davvero toccanti e ripercorrono tristemente le sue vicissitudini anni dopo gli eventi della trilogia prequel. Un romanzo che vi invitiamo a leggere assolutamente.
Doveroso comunque rendere omaggio a colui che ha ideato questa folle teoria, Vincent Vendetta, che sul suo canale Youtube (che è stato chiuso) raccontava questa e altre teorie in merito a Star Wars. Egli era un po’ il “complottista” della Galassia lontana lontana. L’augurio è che questa folle teoria vi abbia sorpresi, divertiti e, perché no, anche un po’ inquietati. Di certo da oggi in poi vedrete Jar Jar sotto una luce più “oscura”!