Lo storico annuncio della scoperta di un intero sistema planetario, con ben 7 pianeti presumibilmente rocciosi, rimarrà sicuramente nella storia. L’umanità intera è in gran fermento dopo che i ricercatori della Nasa hanno divulgato la splendida notizia. Quello del sistema che orbita intorno alla stella TRAPPIST-1 è un vero e proprio record: mai si erano registrati così tanti pianeti nella zona abitabile di una singola stella.
In pillole, ciò che c’è da sapere del sistema TRAPPIST-1 è che la sua stella è molto più giovane, meno luminosa e più piccola del nostro Sole. Per questo motivo tutti i 7 pianeti che orbitano intorno a questa nana rossa si trovano ad una distanza inferiore a quella che intercorre tra Mercurio e il Sole. Tuttavia, considerate le giuste proporzioni, la quantità di calore e luce permettono di poter presumere che nei pianeti della sua fascia abitabile vi possa essere acqua allo stato liquido.
Un fantasioso confronto
Sono convinto che queste e molte altre notizie le abbiate già abbondantemente lette su altri siti di informazione. Il nostro scopo, ovviamente, è diverso. Da fan di Star Wars, ad una notizia del genere, la nostra mente parte alla velocità della luce, immaginando inevitabilmente astronavi, mondi e specie differenti, Jedi e Sith e chi più ne ha più ne metta. Sapendo bene che purtroppo la nostra Galassia preferita è davvero lontana lontana, possiamo quindi consolarci paragonando questi 7 nuovi pianeti, in base alle loro caratteristiche, ad altrettanti mondi famosi della saga di Star Wars.
Alcune considerazioni prima di iniziare: conosciamo, ovviamente, molto poco di questi nuovi pianeti. Gli elementi su cui ci si può basare per questa ipotetica comparazione sono quindi molto scarni. Inoltre, bisognerà sorvolare su molti aspetti reali, come ad esempio il fatto che tutti e 7 i pianeti rivolgano sempre la stessa faccia alla loro stella, come la nostra Luna con la Terra. Inoltre, quella che sto per fare è una comparazione che non vuole avere nessuna finalità scientifica; non siamo il National Geographic. Quindi il viaggio sarà, ovviamente, molto fantasioso. Che aspettiamo allora? Si parte!
Pianeta b: Mustafar
B è il primo pianeta del sistema, quello più vicino alla stella TRAPPIST-1. Per forza di cose, quindi, è il più caldo. Presumibilmente, essendo tutti i pianeti potenzialmente in grado di ospitare acqua allo stato liquido, b non dovrebbe essere ricoperto di lava come Mustafar. Ma comunque vi sconsiglio fortemente un duello su questo pianeta, tranne nel caso in cui non abbiate un’armatura adeguata nel caso le cose si mettano male! Darth Vader docet.
Pianeta c: Tatooine
Ci si allontana dalla stella, ma il caldo è comunque prorompente: un clima perfetto per un ampia distesa desertica. Il pianeta Tatooine è l’ideale per questo clima, anche se a c manca un’altra stella intorno a cui orbitare. Anche questo pianeta è sconsigliato, a meno che non si voglia essere schiavizzati. Il dominio di Jabba the Hutt si estende sicuramente anche fino a qui!
Pianeta d: Geonosis
Ci avviciniamo sempre più alla zona abitabile, ovvero a quella presumibilmente più consona ad ospitare acqua allo stato liquido e vita. L’ultimo step è proprio il pianeta d, né troppo freddo né troppo caldo. Il suo gemello starwarsiano è Geonosis, un pianeta brullo e inospitale, caratterizzato da grandi canyon e distese di roccia semidesertiche. Sconsiglio fortemente questo pianeta a tutti coloro che hanno paura di larve ed insetti. I Geonosiani non sono famosi neanche per la loro ospitalità.
Pianeta e: Alderaan
Eccoci arrivati alla zona abitabile, caratterizzata da pianeti sempre rocciosi, ma con la più alta probabilità rispetto agli altri di ospitare acqua allo stato liquido. Il pianeta e è il più simile alla nostra Terra, per distanza e grandezza (ovviamente tutto in proporzione). Quindi è un pianeta in cui si potrebbe evolvere una specie senziente. Alderaan è simile ad e per gli stessi motivi, e per essere stato, grazie a questo sviluppo, un polo culturale, politico e tecnologico non indifferente. Ovviamente, speriamo vivamente che il triste destino di Alderaan non tocchi né ad e, né soprattutto a noi. Per i più superstiziosi, sapete cosa toccare.
Pianeta f: Coruscant
Siamo nel pieno della zona abitabile, centro nevralgico del nuovo sistema planetario. F è un pianeta che, per condizioni, posizione e grandezza potrebbe aspirare a diventare il polo più ricco e influente del sistema. Per questo potrebbe essere simile a Coruscant, l’enorme pianeta città e punto fermo dell’intera galassia starwarsiana. Certo, ne dovrebbe fare di strada il pianeta f per raggiungere i livelli d’avanguardia tecnologica di Coruscant, ma bisogna essere ambiziosi. L’importante è che tenga sotto controllo i vari livelli di corruzione, non si sa mai cosa potrebbe succedere.
Pianeta g: Kamino
Siamo ancora nella zona abitabile, ma ci allontaniamo sempre più dalla nostra stella. G è leggermente più freddo degli altri pianeti. Il suo alter ego potrebbe essere Kamino, pianeta completamente ricoperto dagli oceani, e devastato molto spesso da numerose tempeste. Anche i kaminoani sono tipi abbastanza strani. Si dice che nel mondo tutti abbiamo almeno 7 sosia: se decidete di visitare Kamino, sappiate che potrebbero diventare molti di più.
Pianeta h: Hoth
Ed eccoci sul pianeta h, fanalino di coda del sistema TRAPPIST-1 nonché pianeta più freddo. La nostra mente non può che ricadere su Hoth, il pianeta ghiacciato e innevato teatro della stupenda battaglia che apre L’Impero Colpisce Ancora. Non sembra essere molto propenso ad ospitare la vita, ma bisogna fare comunque attenzione. Un wampa potrebbe sbucare fuori all’improvviso, e non è mai un’esperienza piacevole. Comunque, è sempre meglio che trovarsi di fronte l’esercito imperiale e gli AT-AT!
Il nostro divertente e fantasioso viaggio terminata qui. Il fascino dell’ignoto ci spinge a fantasticare, sognando di poter conoscere nuovi mondi e nuove culture al di fuori del nostro sistema solare. In fondo la bellezza di Star Wars è anche questa. Sono certo che gran parte del successo di questa meravigliosa saga sia proprio il tentativo cinematografico di colmare la sete di conoscenza dell’uomo. Un po’ come l’intero genere della fantascienza. La cosa più bella, tramite queste emozionanti scoperte, è proprio quello di riuscire (almeno in parte) a togliere il prefisso fanta alla parola, trasformando in scienza scoperte o invenzioni fino ad oggi solo immaginate. E il fatto che il sistema TRAPPIST-1 disti 39 anni luce da noi, in ambito starwarsiano, non è certo un caso. 39 anni luce equivalgono a circa 12 parsec…coincidenze? Io non credo! Non ci resta che costruire un Millennium Falcon, e il gioco è fatto!