Non è un mistero che Star Wars, successivamente rinominato Episodio IV: Una nuova speranza, abbia davvero rivoluzionato il mondo del cinema. Da questa pellicola ha preso vita una delle saghe più belle di tutti i tempi, nonché un universo vastissimo formato da film, serie tv, romanzi, fumetti, videogiochi, ecc. Nonostante siano passati più di quarant’anni dalla sua uscita, questa pellicola è e resterà sempre immortale. Ovviamente, Una Nuova Speranza è ricchissima di interessanti curiosità.
Abbiamo avuto modo di approfondire, nel corso del tempo, molte delle curiosità riguardanti Episodio IV. Di seguito, ne presentiamo altre 5 molto interessanti, a dimostrazione del fatto che questa pellicola è davvero un forziere di aneddoti e curiosità.
L’origine della parola “Jedi”
Ormai nell’immaginario collettivo la parola Jedi è diventata di uso comune. Anche coloro che non sono fan di Star Wars conoscono i cavalieri Jedi. Ma come è nata questa particolare parola? Come per molti altri termini e situazioni, George Lucas ha preso spunto dalla cultura giapponese. La parola Jedi deriva infatti dal giapponese “Jidai Geki“, che si può tradurre come “dramma storico“. Il Jidai Geki era un programma televisivo giapponese, una specie di soap opera ambientata durante l’era Tokugawa, ovvero l’ultimo governo feudale del Giappone (1603-1868). Lucas rivelò in un’intervista di aver visto quel programma in tv durante un viaggio in Giappone, proprio un anno prima dell’uscita di Star Wars. Rimase talmente affascinato dal suono di quella parola che decise di inserirla, modificata, nella pellicola.
L’amato Darth Vader
Questa curiosità ci permette anche di capire la lungimiranza del vecchio zio George. Il personaggio di Darth Vader fu il primo ad essere concepito, e fu creato ancor prima di scrivere la sceneggiatura della pellicola. Il regista, probabilmente, aveva già in mente che in futuro il signore oscuro sarebbe stato una pedina fondamentale, e protagonista, dell’intera saga. Nonostante ciò, in una Nuova Speranza Darth Vader appare solo per 12 minuti. Pochi, penserete, ma tanti ne sono bastati per entrare nella leggenda.
La chicca che più di tutte dimostra la lungimiranza di Lucas riguarda il destino di Vader nel finale. Come sappiamo, dopo che Luke Skywalker distrugge la Morte Nera, Darth Vader viene sbalzato nello spazio con il suo Tie Fighter, risultando di fatto l’unico sopravvissuto alla distruzione della Morte Nera. Inizialmente, questa scena non esisteva: tutti sarebbero dovuti perire nell’esplosione. Questo perché nessuno immaginava che la pellicola avrebbe potuto avere un sequel, ma Lucas aveva già le idee chiare in merito. Far sopravvivere Vader, quindi, è stata forse una delle sue intuizioni più geniali, considerando cosa successe dopo.
Questione di professionalità
Ho già avuto modo di parlare, in maniera molto ampia, del particolare rapporto con Star Wars di Alec Guinness, interprete di Obi-Wan Kenobi. Durante le riprese di Episodio IV, l’attore era indubbiamente il più famoso e conosciuto a livello teatrale e cinematografico. Aveva anche vinto un Oscar come migliore attore nel 1958. Un pilastro della professionalità, quindi; infatti, quando si girava con lui, tutti si sentivano in soggezione.
Quei due burloni di Harrison Ford e Mark Hamill giocavano con questa situazione. Infatti, avevano stabilito che quando si girava con Guinness sarebbero dovuti essere il più professionali possibile. Quando, invece, il grande attore non era presente durante le riprese, i due potevano sbizzarrirsi e fare le cose un po’ alla carlona. Durante le riprese di Episodio IV, infatti, non regnava propriamente un clima di serietà, visto che la maggior parte del cast e della troupe erano convinti che si trattasse di un film di serie b.
Un cane dalle mille risorse
Si sa, farsi venire delle buone idee è sempre difficile. Per questo, spesso, la soluzione o i migliori lampi di genio si trovano proprio davanti a noi, basta solo saperli cogliere. E questo è ciò che ha fatto George Lucas tramite il suo cane, una vera e propria “musa ispiratrice” per il regista. Il quadrupede infatti ha ispirato Lucas per il concept e l’aspetto del wookiee Chewbacca, inseparabile amico e co-pilota di Han Solo.
Il cane era di razza Alaskan Malamute, e indovinate come si chiamava? Indiana. Perciò fu anche di ispirazione per Indiana Jones, come scopriamo in Indiana Jones e l’Ultima Crociata. Un cane che ha ispirato parte di ben due saghe leggendarie!
Previsioni errate
Non è un mistero, tutti erano convinti che il film sarebbe stato un flop. Lucas stesso era sempre depresso e scettico in fase di lavorazione, a causa dei tanti guai che quella pellicola aveva subito. Ma anche questo fu un segno del destino. Una volta terminate le riprese e il montaggio, a pellicola pronta, George Lucas mostrò un pezzettino del film ai suoi amici.
Il risultato non fu diverso: la maggior parte di loro non ne rimase per nulla entusiasta, e Lucas stesso continuava ad essere molto scettico in merito, forse per le batoste che aveva preso in quei mesi di lavorazione. Brian De Palma lo definì addirittura “il film peggiore di sempre“. L’unico a credere che il film sarebbe stato un successo fu Steven Spielberg; egli pronosticò che il film avrebbe guadagnato milioni di dollari. Certo, forse neanche lui poteva immaginare quanto avrebbe avuto ragione in futuro. In merito a questo, Spielberg e Lucas fecero una interessante e curiosa scommessa, di cui ho parlato in un altro articolo.
Insomma, su Episodio IV si potrebbero sviscerare davvero centinaia di curiosità e aneddoti. Ci sono molte curiosità di cui vi ho parlato più ampiamente in articoli precedenti, come le impervie condizioni di riprese in Tunisia, la diatriba dell’Han Shot First, la splendida creazione dei suoni più iconici, ecc. Sta di fatto che mai ci stancheremo di guardare, o di parlare, dell’Episodio che ha dato il via ad un sogno meraviglioso, la saga di Star Wars.