25.000€ di multa, il tuo ISEE nasconde un tassello preoccupante: in tanti hanno sbagliato e si sono ritrovati con la mazza da pagare
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Errore nell'ISEE (Canva e Depositphotos foto) - www.insolenzadir2d2.it
Il tuo ISEE potrebbe nascondere un errore costoso: attenzione alle sanzioni, se fai questo sbaglio ti costa caro!
L’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) è uno strumento fondamentale per determinare l’accesso a numerose agevolazioni economiche e prestazioni sociali.
Tuttavia, errori nella compilazione della DSU possono avere conseguenze rilevanti, che vanno dalla perdita dei benefici fino a sanzioni amministrative e, nei casi più gravi, anche penali.
Gli errori più comuni nella dichiarazione dell’ISEE derivano da dati patrimoniali inesatti, dall’omissione di conti correnti o immobili, da una dichiarazione errata del nucleo familiare o dall’affidarsi all’ISEE precompilato senza verificarne l’esattezza.
Con l’introduzione di nuove regole nel 2024, il rischio di sbagliare è aumentato, poiché alcune modifiche riguardano l’inclusione di figli non conviventi nel nucleo familiare dei genitori. Se l’ISEE risulta sbagliato, il contribuente potrebbe essere costretto a restituire le somme percepite in misura totale o parziale.
Sanzioni amministrative per errori burocratici
Le sanzioni amministrative per un ISEE errato possono essere particolarmente pesanti. La normativa prevede multe da 5.164 a 25.822 euro, con un tetto massimo pari al triplo dell’importo indebitamente percepito. Nei casi più gravi, se l’errore ha comportato l’ottenimento di somme superiori a 3.999,96 euro, si rischia addirittura una pena detentiva da sei mesi a tre anni per indebita percezione di erogazioni pubbliche. A ciò si aggiunge la possibilità di revoca di altri benefici e l’avvio di procedure di recupero crediti da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Per correggere un ISEE errato, è possibile presentare un modello integrativo FC3, che consente di aggiungere dati mancanti, oppure compilare una nuova DSU, rielaborando completamente l’indicatore. Se l’errore non dipende dal contribuente, ma da un Caf o un intermediario abilitato, è possibile inviare una diffida formale e chiedere la correzione della dichiarazione, oltre a un eventuale risarcimento danni. In ogni caso, per evitare problemi, è consigliabile controllare attentamente la DSU prima dell’invio e, in caso di dubbi, rivolgersi a un professionista.
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Una dichiarazione errata può costare caro
Un caso che sta facendo discutere riguarda contribuenti che, a causa di errori involontari, si sono ritrovati con multe salatissime. Come riportato da Brocardi, la normativa vigente stabilisce che il contribuente è responsabile dell’ISEE anche se l’errore non è stato commesso direttamente da lui. In particolare, la Corte di Cassazione ha ribadito che non è necessario il dolo per incorrere nelle sanzioni: anche una semplice inesattezza può portare a una multa fino a 25.822 euro.
Negli ultimi mesi, molte persone hanno scoperto di aver sbagliato la dichiarazione e ora devono affrontare il pagamento di sanzioni molto elevate. Anche chi si è affidato a un Caf o a un consulente non è esente da responsabilità. Il Fisco ha infatti chiarito che, in caso di errore, la sanzione viene applicata direttamente al contribuente, che dovrà poi rivalersi nei confronti del professionista. Per evitare brutte sorprese, è fondamentale verificare ogni dato inserito nella DSU e, se necessario, chiedere una rettifica immediata.